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Viterbo - Bartoletti propone l'arte alla Asl
Le colonne di Belcolle come fossero tele
Viterbo - 13 dicembre 2010 - ore 17,30

L'assessore Bartoletti
- Qualche giorno fa il New York Times apriva la sezione dedicata alla città con il titolo Street art way below the street: 103 writers hanno deciso di creare una galleria d?arte in una zona dismessa tra le viscere della City.

Si tratterà della più grande opera d'illustrazioni e murales mai realizzata. Un patrimonio d'arte contemporanea senza precedenti. Quindi, non più giovani che abusivamente ed ai limiti della legalità sono costretti ad esprimere la loro arte sui muri cittadini o sui vagoni dei treni, ma artisti cui vengono concesse aree urbane degradate per renderle di nuovo vitali attraverso forme espressive contemporanee.

A Milano, grazie all'iniziativa del Comune, Wall of Fame,  alcuni artisti hanno potuto realizzare le loro opere in contenitori urbani fatiscenti, trasformando in un servizio per la città ciò che prima era considerato vandalico ed illegale.

La nostra città potrebbe seguire questo interessante filone, cominciando, per esempio, dall'ospedale di Belcolle, le cui colonne in cemento armato, potrebbero offrire un'ottima e grandissima tela?per i creativi e gli artisti che vi si vogliono cimentare in questa impresa di cui la Asl potrebbe, con costi bassissimi, farsi promotrice.

Rendere il colossale nosocomio viterbese, immerso nei monti Cimini, meno impattante dal puntio di vista ambientale, contribuirebbe a rimarginare, almeno in parte, la ferita che lo stesso ha aperto in una delle aree più belle della nostra Tuscia. Non solo,  in questi casi l'arte si  trasforma in arteterapia, contribuendo a rendere meno penosa l'accoglienza di pazienti e visitatori.

Basta, per esempio, entrare nel reparto di pediatria dello stesso ospedale viterbese, le cui pareti sono completamente affrescate con disegni coloratissimi, per comprendere il magico effetto che l'arte ha sulla psiche di tutti coloro che devono affrontare un percorso ospedaliero.  

La stessa Associazione Genitori Oncologia Pediatrica presso la Divisione di Oncologia Pediatrica del Policlinico A. Gemelli  ha quasi ultimato  la "Casa a Colori", un centro in cui accogliere genitori e piccoli pazienti durante il lungo percorso riabilitativo. Anche qui l'arteterapia contribuisce attraversa il segno ed il colore a rendere il calvario della malattia meno  angosciante.

Per partire in fondo non servirebbe molto: una gru, qualche bomboletta spray colorata e tanta fantasia.

Giovanni Bartoletti
Tuscia Vola


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