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Politica - Il discorso di Berlusconi al Senato
"La crisi sarebbe una follia politica"
Viterbo - 13 dicembre 2010 - ore 9,50

Silvio Berlusconi
- "Oggi è un giorno lungo, sì. E' il giorno in cui si dovrà confermare che il Parlamento rispetta la volontà degli italiani".

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla stampa, questa mattina, alle 9, al suo arrivo al Senato.

Il discorso del premier è poi proseguito con un invito a restare "uniti e fare gli interessi del Paese". "Il popolo - ha detto Berlusconi - decide se il governo deve lasciare, se questo principio viene violato si tradisce lo spirito della Costituzione. Chi ha perso le elezioni non può governare e una vana la speranza di azzerare i risultati delle elezioni".

"Non riesco a capire che spirito anima chi vuole aprire a tutti i costi una crisi al buio che porta a una spirale negativa per l'Italia - ha dichiarato Berlusconi - Non servono personalismi."

"Abbiamo il terzo debito pubblico del mondo (ereditato dai governi del compromesso storico), non abbiamo la terza economia del mondo, ma ci protegge l'alto tasso di risparmio privato - ha proseguito il capo del governo -. Aprire una crisi sarebbe una follia politica".

E ai "dissidenti" di Futuro e Libertà il presidente del Consiglio ricorda la strada fatta insieme. "Nessuno di voi getterà via frettolosamente quello che abbiamo costruito. Sapete che il governo non ha tradito il mandato del popolo. E' possibile la critica ma la sfiducia al governo no. Non si può tradire il mandato ricevuto dagli elettori e allearsi con la sinistra".


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