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Soddisfatti gli alunni che hanno preso parte al progetto per non dimenticare l'Olocausto
Torneo della memoria, un successo
Viterbo - 14 dicembre 2010 - ore 13,15

Alcune immagini dell'iniziativa
- “E’ stata un’iniziativa emozionante che ci ha insegnato molto sia sotto il profilo storico che umano”.

Questo il commento degli alunni del liceo Mariano Buratti. Ha avuto successo l’incontro organizzato dal Bassano calcio, di concerto con la presidenza dell’istituto di Via Vespucci e la Fondazione Cdec del dipartimento cultura della comunità ebraica di Roma.

Nell’ambito del primo torneo della memoria – Per non dimenticare l’Olocausto -, alunni e docenti si sono ritrovati in aula magna e grazie all’importante testimonianza di Enrico Modigliani (scampato, insieme alla sua famiglia, per una serie di eventi fortunati alle deportazioni, ma perseguitato dal regime fascista e nazista) tra i responsabili del Progetto Memoria, (progetto che ha tra i tanti obiettivi quello di tenere sempre alta l’attenzione e la memoria del periodo della Shoah) hanno potuto ascoltare dalla viva voce del testimone diretto, di chi cioè ha subito sulla sua propria pelle l’odio e le violenze di quel difficilissimo periodo storico, il vissuto, la vita quotidiana di quei terribili anni.

Modigliani, nella sua lunga esposizione ha toccato tutti i temi rilevanti di quel periodo. Dai primi pregiudizi nei confronti degli ebrei alle leggi razziali, dalle deportazioni alle condizioni di vita, dall’esilio di Velletri all’arrivo dei tedeschi a Roma, dal ghetto ai licenziamenti o espulsioni perché, appunto, ebrei.

Tutta la presentazione si è svolta con documenti originali, autentici dell’epoca. Particolarmente toccante il passaggio del “gioco della corda” (esercitazione attraverso la quale mentre la madre, in caso di arrivo delle SS, avrebbe sbarrato la porta d’ingresso, il padre, calava dal balcone, appunto con una corda, i piccoli figli per farli fuggire.

“Questo ‘gioco’ – ha affermato Modigliani – veniva sollecitato tante volte da nostro padre affinchè nel momento del bisogno funzionasse a dovere: fortunatamente non è mai servito…”.

Altro passaggio del tutto particolare è stata la presentazione della vita di Alberto Sed ex deportato di Auschwitz, anch’esso invitato all’incontro ma a causa di problemi di salute non ha potuto essere presente. Lo stesso Sed (si parla della sua vita nel libro “Sono stato un numero”- La Giuntina editore) comunque ha ringraziato dell’invito e si è detto disponibile per qualsiasi informazione o collaborazione futura.

L’evento, all’esordio nel comune della bassa Tuscia, ha avuto il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo e del comune di Bassano. Presenti il dirigente scolastico, Pasquale Picone e il vice preside Carmelo Stridi. In rappresentanza dell’amministrazione comunale l’assessore alla cultura Gioacchino Mastrogiovanni.

“Ringraziamo – ha detto il professor Stridi – Alfredo Boldorini dell’idea che noi abbiamo subito sposato. Ringraziamo altresì Modigliani del grande contributo offerto alla nostra comunità e più in particolare ai giovani studenti che hanno potuto così confrontarsi con argomenti delicati che necessitano di approfondimento e riflessione”.

“Sono io che ringrazio voi dell’ospitalità – ha detto Modigliani –. Mi fa piacere constatare che vi siano ancora oggi sentimenti e valori importanti verso la nostra comunità”.

“E’ stato davvero un piacere – ha sottolineato in conclusione Alfredo Boldorini – appurare che questa iniziativa sia riuscita in pieno. Abbiamo dato la possibilità non solo alle classi del Liceo ma anche a tutta la comunità bassanese di ricevere un importante insegnamento di vita e di profonda dignità.

Ciò che questo popolo ha dovuto subire non poteva rimanere confinato. Occorre renderlo pubblico, diffonderlo, anche attraverso le visite nelle scuole. Il racconto di Modigliani è stato profondamente toccante e sicuramente istruttivo sotto ogni aspetto.

Piace sottolineare, ancora una volta, la valenza sociale della nostra associazione che, è ormai superfluo ribadirlo, non si occupa solo di calcio ma serve la cittadina con iniziative sociali e culturali degne di nota. E questa è una di quelle. E non solo. Ma grazie al nostro progetto condiviso è nata una stretta collaborazione tra il Progetto Memoria, il Liceo Buratti e appunto il Bassano calcio tant’è che il dirigente scolastico Picone ha già invitato Enrico Modigliani per un altro incontro analogo nel Liceo di Ronciglione.

Ora – conclude Boldorini – non ci resta che passare alla fase più delicata e proibitiva del progetto: lavorare affinchè si riesca a portare una delegazione di studenti ad Auschwitz. Per fare questo però abbiamo bisogno di allacciare una collaborazione importante con alcuni soggetti istituzionali del territorio che ci aiutino a finalizzare questo progetto.

Nei prossimi giorni incontrerò il Presidente della Fondazione Carivit Cordelli, sempre attento e vicino alle tematiche sociali e culturali della Tuscia, al quale domanderò aiuto affinché questa fase si possa realizzare concretamente: sarebbe fantastico se la fondazione potesse sostenere questa nostra aspettativa”.


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