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Tribunale – Sanna, Mingiacchi e Perugini davanti ai giudici
Tangenti Asl, il giorno del giudizio
Viterbo - 14 dicembre 2010 - ore 1,30

- Tangenti Asl, il giorno del giudizio.

Compariranno questa mattina davanti al giudice Luciano Mingiacchi, Patrizia Sanna e Riccardo Perugini, coinvolti, tutti e tre, nella maxi-inchiesta della procura di Viterbo sulla Asl.

L’indagine fece emergere un giro di tangenti che, dalla società informatica Isa, sarebbero finite nelle tasche di almeno un dipendente dell’azienda sanitaria viterbese (Ferdinando Selvaggini) e di alti dirigenti di altre Asl, come quella di Rieti e Roma H.

Di quest’ultima, Mingiacchi era direttore generale e la Sanna responsabile del servizio informatico, con un passato alla Asl di Rieti.

Come Selvaggini, anche loro, secondo i pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci, si sarebbero prodigati per garantire alla Isa appalti a procedura negoziata per servizi e forniture.

Un sistema semplice e collaudato. Che avrebbe previsto una tangente (alla Sanna, a Mingiacchi, a Selvaggini), per ogni appalto che la Isa si aggiudicava nelle Asl di Roma, Rieti o Viterbo. Lavori che andavano dalla manutenzione degli impianti all’informatizzazione delle cartelle.

E che avrebbero portato nelle casse della Isa più di mezzo milione all’anno a partire dal 2005, quando fu firmata la convenzione con la Asl romana. La stessa che, due anni prima, grazie alla Sanna, la Isa aveva siglato con l’azienda sanitaria di Rieti.

I primi a finire in manette, l’11 dicembre 2009, furono Selvaggini, l'allora presidente del cda della Isa Afredo Moscaroli e il delegato della Telbios Spa Massimo Ceccarelli, che avrebbe fatto da intermediario tra i due.

Poi, a luglio 2010, è stata la volta della Sanna. Anello di congiunzione, secondo gli inquirenti, tra la Isa e le Asl reatina e romana. E, infine, due mesi dopo, Mingiacchi.

Arrestato, come gli altri quattro, per corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri del proprio ufficio. E che, secondo la Procura, avrebbe intascato una tangente da cinquemila euro al mese per quattro anni. Dal 2005 al 2009.

Quanto a Riccardo Perugini, il terzo uomo che, stamattina, comparirà davanti ai giudici, la sua posizione è la più oscura.

Entrato per ultimo nelle maglie dell’inchiesta, il suo nome è stato reso noto solo un paio di mesi fa, quando i sostituti procuratori ne hanno chiesto il giudizio immediato, insieme alla Sanna e a Mingiacchi.

Di Perugini si sa solo che era un socio della Isa e che era stato ascoltato dagli inquirenti nella prima fase delle indagini. A suo carico, non sarebbe stato emesso alcun provvedimento restrittivo.


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