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Ronciglione - Dal consiglio un documento per la Polverini
No alla chiusura del Sant'Anna
Viterbo - 14 dicembre 2010 - ore 17,30

- Si è svolto ieri mattina presso la sala conferenze della Banca di Credito Cooperativo, un consiglio comunale straordinario aperto incentrato sulla situazione dell’ospedale S.Anna interessato dal decreto n. 80 emanato dal presidente della regione Renata Polverini lo scorso 30 settembre.

Presenti all’incontro, alcuni sindaci del territorio Asl Vt 4, rappresentanti delle organizzazioni sindacali, il direttore del distretto Asl Vetralla, Massimo De Simone che ha fatto un intervento tecnico di esplicazione del decreto Polverini ed il presidente della comunità montana dei Monti Cimini Angelo Cappelli.

Dal consiglio è uscito un documento, espressione della volontà di tutte le forze politiche, da sottoporre alla Polverini onde scongiurare la chiusura del nosocomio ronciglionese.

Il sindaco Massimo Sangiorgi, nel suo intervento ha ripercorso la storia recente dell’ospedale ed in particolare dello smantellamento, iniziato quindici anni fa, di reparti come ostetricia e ginecologia, un reparto “perfettamente funzionante e dotato di eccellenti professionalità”, in cui vedevano la luce tra i tre ed i quattrocento neonati l’anno e che serviva l’ampio comprensorio di Sutri, Capranica, Caprarola, Carbognano, Monterosi ed altri comuni dei dintorni.

I tagli dei due reparti furono seguiti da quelli di chirurgia ed ortopedia. “Le ragioni dello smantellamento di allora” ha proseguito il sindaco “sono le stesse di oggi: razionalizzare la spesa sanitaria, ridurre i costi, accentrare i servizi in sedi con bacini di utenza più ampi, con la finalità di renderli meno dispendiosi. Senza la chirurgia e l’ortopedia, il pronto soccorso, costruito ex novo, venne convertito in primo soccorso.

Lo spettro della chiusura si allontanò con l’istituzione “dell’efficiente reparto di ematologia e la ristrutturazione di parte del nosocomio. Invece, già nel piano di riordino di Marrazzo, si è affacciata l’ipotesi della chiusura di questo ed altri piccoli ospedali; frutto di mala gestione sanitaria fatta di sprechi, approvvigionamenti di beni e servizi dai costi incontrollati”. Il sindaco di Ronciglione ha concluso ribadendo la necessità di difendere “ciò che resta del S.Anna, il primo soccorso, il laboratorio analisi, il day surgery ed i vari ambulatori che coprono il fabbisogno dei comuni a sud di Viterbo”.

Nel corso del consiglio è emerso anche l’altro “problema” sanitario alla ribalta in questi giorni e relativo l’approvazione dell’atto aziendale, proposto dal direttore Pipino, da parte della conferenza dei sindaci, il cui ruolo, come ribadito dal presidente del comitato ristretto dei sindaci Riccardo Paradisi, “secondo quanto sancito dalla legge 18/1994 è quello di contribuire alle attività della conferenza”.


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