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Politica - Andrea Marcosano (Pdl) dopo la fiducia al governo Berlusconi
Una vittoria della democrazia per un nuovo inizio
Viterbo - 15 dicembre 2010 - ore 11,00

Andrea Marcosano
Riceviamo e pubblichiamo - Doveva essere l’ultima spallata al governo Berlusconi. Quella che l’avrebbe precipitato nel baratro aperto dalle solite talpe sotto il terreno del centrodestra.

La rivincita della sinistra, attraverso il connubio corrosivo tra l’ambizione frustrata e lo spirito di fazione. Invece, Berlusconi ha vinto. Non fuggiasco dal campo, come l’ostinato bluff dei prevaricatori gli intimava di fare, ma prevalso nella conta dei voti. “Vittoria di Pirro”, peggiore di una sconfitta, per l’arrogante Bersani. In realtà, una vittoria del metodo democratico, e l’inizio di una nuova storia.

La conferma del governo, tanto al Senato (con larga maggioranza) quanto alla Camera (di stretta misura), rimette in carreggiata la politica e dà un’occasione a quel che resta della legislatura. Il ricorso alle elezioni anticipate non è né desiderabile - poiché la tempesta finanziaria globale invita a una stabilità operosa - né inevitabile.

Nemmeno la Lega è così ansiosa di mettere all’incasso i suoi crediti da non essere disponibile al patto per le riforme proposto dal premier per dare un senso compiuto, nell’interesse del Paese, al secondo tempo della legislatura.

Una decisiva prova d’appello attende tutti i moderati, quali che siano state le scelte che hanno messo a repentaglio la formula di governo, per riunificare la rappresentanza della maggioranza elettorale e allargarla senza confini che non siano quelli stabiliti dall’interesse nazionale.

La tenace resistenza opposta da Berlusconi a intimidazioni e allettamenti salva da se stessa anche l’opposizione di sinistra. Il Partito democratico era sul punto di lasciarsi trascinare in una crisi al buio, a cui non era stato in grado di dare l’orientamento di una proposta di soluzione.

Indeciso a tutto: perfino in tema di una riforma della legge elettorale, che lo ha visto pronto a reclamare soluzioni su cui il suo stesso gruppo dirigente è in disaccordo.

Adesso la sinistra ha l’opportunità di fare i conti con se stessa e di dare un qualche senso alla pretesa di essere considerata forza di cambiamento.

Se la sua scelta fosse invece “la guerra continua”, per continuare ad occultare la propria inconsistenza dietro lo schermo dell’antiberlusconismo, spinto fino al demenziale incitamento all’interferenza della Procura di Roma nel voto di fiducia al governo, si assumerebbe la responsabilità delle conseguenze.

La continuità della legislatura non può risolversi nel sabotaggio dell’interesse nazionale, nel blocco degli ingranaggi della politica. Chi determina le condizioni dell’appello agli elettori non ha il diritto di lamentarsi delle conseguenze.

Ieri ho seguito in diretta radio l’intera seduta della Camera dei Deputati ed ho esultato insieme al nostro parlamentare Giulio Marini per il brillante risultato ottenuto.

La giornata di ieri è stata purtroppo rovinata a causa dei “barbari” che, con la scusa di manifestare il dissenso di una parte politica, hanno devastato il centro storico di una delle più belle città del mondo.

Mi trovavo a Roma per ragioni professionali ed ho assistito a scene raccapriccianti. Automobili distrutte e incendiate, vetrine dei negozi infrante, insulti e sampietrini contro le forze dell’ordine. Mamme e bambini per le strade terrorizzati da questi teppisti scatenati che sventolavano bandiere rosse e della pace…sì della pace.

Andrea Marcosano
Pdl


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