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Gli imprenditori della Tuscia rispondono all'appello lanciato dall'Enel
Nucleare, 5 aziende pronte a mettersi in gioco
Viterbo - 15 dicembre 2010 - ore 16,00

- Cinque aziende della Tuscia pronte a mettersi in gioco per il nucleare.

Si è svolto oggi a Roma il meeting nazionale di Enel e Confindustria con le aziende dell’industria, dedicato alla filiera del nucleare.

Nel corso dell’incontro, Enel ha illustrato alle aziende interessate l’avanzamento delle varie tappe del processo di coinvolgimento e di qualificazione dell’industria nei progetti con tecnologia relativi alla ripresa del programma per la produzione di energia nucleare in Italia, che saranno realizzati da Enel.

Ad oggi sono 55 le aziende del Lazio già coinvolte, attraverso la registrazione sul portale dedicato, nella fase di Market Survey che Enel ha avviato in tutta Italia con l’obiettivo di mappare il know-how e le competenze in materia di nucleare presenti sul territorio nazionale.

Il Market Survey (indagine di mercato) costituisce il primo passaggio di un percorso che porterà alla successiva fase di qualificazione delle imprese (in base a determinati requisiti tecnici, qualitativi, economico-finanziari e legali), per arrivare infine all’invito alle gare di appalto.

“Le aziende del Lazio – si legge nella nota dell'Enel - già registrate rappresentano circa il 10% del totale delle aziende italiane, a conferma dell’importante ruolo della regione nell’ambito del rinascimento nucleare avviato in Italia con la legge 99 del 2009".

In particolare 45 delle imprese del Lazio iscritte al Market Survey provengono dalla provincia di Roma (e 8 nello specifico da Civitavecchia), 5 da Viterbo, 4 da Frosinone e 1 da Latina.

Secondo Enel il programma nucleare italiano porterà anche un impatto occupazionale importante, in quanto la realizzazione di ciascuno dei 4 reattori previsti prevede l’impiego di 3.000 risorse dirette e 6.000 dirette e indotte nella fase di cantiere (circa 5 anni), mentre, una volta in esercizio, si stima che ogni impianto darà occupazione stabile, diretta e indiretta, a circa 1.000 persone per i 60 anni di vita utile.

"Inoltre - dice ancora la nota dell'Enel -, è previsto uno sviluppo accelerato del sistema formativo (istituti tecnici e Università), in cui dovranno essere incrementati i corsi dedicati al nucleare, e del mondo della ricerca: dal ritorno al nucleare, si attendono infatti almeno 2.000 nuovi posti di lavoro qualificati per i tecnici nucleari italiani entro il 2013".


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