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La Provincia attiverà dei corsi specifici per promuovere il prodotto
"Pizza della Tuscia", una specialità mondiale
Viterbo - 17 dicembre 2010 - ore 12,30

Il presidente della Provincia Marcello Meroi con il pizzaiolo Giuseppe Cravero
La pizza di Cravero preparata con le specialità della Tuscia
- “La pizza non è un prodotto viterbese, è un prodotto internazionale. Ma può diventare veicolo promozionale principe per i prodotti tipici della Tuscia”.

L’idea è nata ieri attorno a un tavolino del ristorante vetrallese “Il Babbà”, dove il pizzaiolo campione del mondo Giuseppe Cravero ha ricambiato l’invito di qualche settimana fa a Palazzo Gentili ospitando nel suo locale il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, e gli assessori alla Formazione professionale e Lavoro, Paolo Bianchini, e all’Agricoltura e Prodotti tipici, Franco Simeone.

Primo classificato al World Cup di pizza nel 2009 e medaglia d’argento dell’edizione 2010, Cravero, partenopeo di nascita ma viterbese d’adozione, per le sue ricette utilizza e valorizza le specialità della terra di Tuscia, come il fiordilatte di Cioffi, l’olio di Vetralla, i funghi ferlenghi di Tarquinia, l’aglio rosso di Proceno, il finocchietto selvatico di Monte Romano e tante altre eccellenze.

Da qui il progetto di mettere in piedi, gli esercenti dei locali pubblici insieme alle istituzioni territoriali, una rete di “pizzerie della Tuscia” che si distinguano per l’uso di prodotti tipici viterbesi e che, per questo, possano rappresentare un’attrattiva importante per i turisti in cerca del buon gusto e della qualità.

“La pizza parla un linguaggio universale – dichiara il presidente Meroi – e per questo crediamo che l’idea di utilizzarla come mezzo di promozione delle bontà del nostro territorio possa essere vincente”.

Cravero ha ribadito, durante il pranzo in cui ha fatto assaggiare ai commensali alcune delle sue specialità (la pizza Tuscia campione del mondo 2009, la Monti Cimini seconda classificata al World Cup 2010, la famosa e tradizionale Sorrentina) di essere tentato dalla possibilità di creare una ricetta con il Sun Black, il pomodoro nero studiato e prodotto dal Dipartimento di agrobiologia e agrochimica dell’Università degli studi della Tuscia.

“Di questa operazione di marketing territoriale ho parlato anche con il preside della facoltà di Agraria, il professor Bruno Ronchi – continua Meroi -, che si è detto disponibile ad avviare una produzione di Sun Black, ma anche di altri prodotti agroalimentari, sulle terre di proprietà dell’Unitus. Ad occhio e croce la fornitura potrebbe partire già dal prossimo mese di giugno, dandoci tutto il tempo di promuovere il progetto ‘pizza della Tuscia’ nella rete commerciale viterbese”.

“Tra i corsi di formazione della Provincia – afferma l’assessore Bianchini – ne attiveremo sicuramente alcuni specifici per insegnare come si fa la pizza. In tal modo si agevolano gli esercizi commerciali che hanno necessità di pizzaioli, ma anche e soprattutto i ragazzi che vogliono avviarsi verso una professione”.

“Il futuro sviluppo della nostra terra passa attraverso la promozione dei prodotti tipici di qualità che sono la vera ricchezza del Viterbese – conclude l’assessore Simeone -. L’amministrazione deve perciò avviare progetti di questo tipo, favorendo le iniziative delle professionalità del territorio.

Sarà quanto mai opportuno, in questo specifico frangente, creare quindi una rete di ‘pizzerie della Tuscia’, riconoscibili magari attraverso un marchio creato appositamente, e mi attiverò con la Camera di Commercio di Viterbo per capire se c’è la possibilità di collaborare per ciò che concerne questa innovativa operazione di marketing territoriale”.


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