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Giulio Marini, sindaco di Viterbo
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Riceviamo e pubblichiamo - La legge è uguale per tutti. Di fronte ad alcune situazioni ho qualche perplessità al riguardo.
In questi giorni mi è capitato di riflettere più volte su quanto accaduto e quanto visto personalmente lo scorso martedì a Roma.
Ma il mio pensiero si sofferma in maniera sempre più frequente e insistente su un altro episodio: il rilascio dei 23 arrestati a seguito degli scontri.
Per un attimo torno indietro di qualche mese e ripercorro mentalmente la vicenda che ha visto coinvolti in una rissa 22 viterbesi e un gruppo di pisani fuori lo stadio, al termine di una partita di calcio.
A pochi giorni dalla vicenda, scatta l'arresto e la condanna per i tifosi gialloblu. Ritorno poi alle immagini che tutto il mondo ha visto lo scorso martedì.
Un gruppo di manifestanti mette a ferro e fuoco una città, con tanto di oltraggio allo stato, alle forze dell'ordine e a beni privati. E che succede? I manifestanti vengono arrestati e poco dopo rimessi in libertà.
Fermo restando la mia condanna morale nei confronti del gesto compiuto dai tifosi della viterbese, mi domando come possano esistere due pesi e due misure.
Una rissa tra tifosi fuori lo stadio punita severamente con l'arresto e una condanna non-condanna per un reato ben più grave come quello commesso dai manifestanti per le strade di Roma.
Lo ritengo un trattamento a dir poco iniquo. Condivido pienamente la decisione del ministro della Giustizia Alfano di inviare gli ispettori a Roma per accertare le dinamiche e le motivazioni del rilascio.
Di fronte ad episodi come questi, credo sia legittimo domandarsi: ma la legge è uguale per tutti?
Giulio Marini
Sindaco di Viterbo
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