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Maltempo - Intervengono i lettori dopo un giorno di ordinaria follia
Basta un po' di neve ed è il caos nella Tuscia
Viterbo - 18 dicembre 2010 - ore 3,15

- Riceviamo e pubblichiamo - Vorrei cominciare ringraziando tutte le forze dell'ordine e tutti gli operatori che ieri si sono affannati nel darci una mano ad uscire dal panico totale che si è creato a causa della neve.

Forse più che neve, sarebbe meglio parlare di ghiaccio, una bella lastra omogenea che avrebbe fatto leccare i baffi a Carolina Kostner!

Io sono tra quelli che sono rimasti intrappolati sulla superstrada all'altezza di Orte, e non mi soffermerò a parlare delle sei ore che ho trascorso insieme a tanti altri compagni di viaggio.

Sembravamo gente in fuga dall'attacco dei marziani sulla terra, come nei film di fantascienza, una regia degna di Spielberg!

Quello che vorrei sottolineare della giornata di ieri sono alcune cose. La totale mancanza dell'Anas.

Sua dovrebbe essere la gestione di suddetta strada, e suoi sono i vari finanziamenti che percepisce per doverla mantanere come tale, e non come pista da rally.

Però l'euro per il raccordo di Roma lo vogliono eccome. La mancanza della Provincia. Prima di una certa ora, non è stato sparso un granello di sale, neanche in alcuni paesi della provincia.

Stamattina, dopo una serie di chiamate, ho scoperto che forse non è stato rinnovato il contratto d'appalto per il sale.

Ultima cosina: ieri sera mentre eravamo in mezzo all'odissea, è arrivata una pattuglia della polizia che faceva da scorta a un'auto blu e rispettiva corte.

Io e altri abbiamo provato ad attacarci alla coda, perché pensavamo che uscire da quel delirio fosse nostro diritto, proprio come quello/a che era dentro l'auto.

Mi sono sentita maltrattare da un tizio, che giustamente mi ha detto che, accodandomi, avrei creato altro panico. Ma io, altrettanto, giustamente ho pensato che pagando le mie tasse avevo diritto anch'io ad una scorta per uscire da quel casino.

O in questo paese ci sono dei privilegiati che hanno piu' diritti degli altri? Non c'era scritto da qualche parte che la legge è uguale per tutti?

Cristiana Antonelli


Cara redazione di Tusciaweb,

che cosa ne dite di 10 ore per raggiungere Roma e tornare a Viterbo?

Ieri sono rimasto bloccato sulla Cassia Bis dalle 13,30 alle 18.

La neve ci può stare, siamo a dicembre, quello che è scandaloso è che in cinque ore di fermo sulla salita di Campagnano, non si è fatto vedere nessuno, né una macchina della Stradale, della Polizia provinciale. Tutti pronti e presenti solo quando si tratta di montare autovelox e controlli vari.

Accanto a me c'erano persone con auto incidentate, persone con bambini al seguito che non sapevano assolutamente come uscire da quella situazione.

Avremo provato a telefonare mille volte alla Polizia stradale, ma era occupato o non rispondeva nessuno.

Possibile che in cinque ore non si è riuscito a fare passare una volante per accertarsi della situazione?

Possibile che dopo cinque ore a nessuno è venuta l'idea di fare passare uno spazzaneve per aprire non tutte, ma una sola corsia per il transito delle automobili?

La cosa è a dir poco scandalosa, come scandaloso è il fatto che ieri sera alle 21, i 200 metri di accesso alla superstrada di Orte dalla parte dell'autostrada erano ancora impraticabili per mezzi pesanti intraversati: 200 metri no 200 chilometri, sarebbe bastato poco.

La mia riflessione è molto razionale ma purtroppo triste, non tiro croci addosso a nessuno, personale non sufficiente, mezzi non sufficienti, ma ai nostri amministratori voglio soltanto dire: "La politica si fa per passione non per pavoneggiarsi".

Fabrizio Oddo


Gentile direttore,

scrivo anche io in merito all'articolo pubblicato sui disagi della neve. Direi che il blocco non è solo nella Tuscia, ma in tutto il Lazio.

Ieri, uscita dal mio ufficio alle 14 in zona Tiburtina a Roma, mi sono diretta verso il raccordo per affrettarmi a prendere la Cassia bis e fare così ritorno a casa, a Viterbo.

Ebbene sì, sono una pendolare che ieri mattina ha deciso di prendere la propria macchina per recarsi in orario a lavoro, visto che i treni, con questi primi geli, fanno ritardi su ritardi per il solo blocco di uno scambio ferroviario (basti pensare che i macchinisti, o chi per loro, devono scendere dal treno e con la fiamma ossidrica sciogliere il ghiaccio formato sullo scambio).

Mi riallaccio al discorso iniziale per descrivere la mia disavventura, anzi, la chiamerei apocalisse. Non ci crederà ma alle 14,45 ero solo al chilometro 8 della Cassa bis: macchine ferme, persone scese dalle proprie auto per cercare di vedere il termine della fila che sembrava infinta.

Di fatto non sembrava, era proprio infinita. Le dico solo che alle 16 ero al chilometro 10 e alle 17,30 ero allo svincolo "Le rughe", bloccata lì per un'altra ora.

Ovviamente i familiari che non ti vedono arrivare a casa per un certo orario si allarmano e cominciano a telefonare. Ho suggerito a mia madre di chiamare la stradale, la protezione civile o chiunque ci potesse dare un aiuto.

Sa quale è stato il danno oltre la beffa? A parte il fatto che non si è visto nessuno spazzaneve o spargisale (era prevedebile spargere almeno un po' di sale, visto che le previsioni di tutto il mondo davano la neve sul Lazio, ed i nostri amministratori hanno la tv a casa), mia madre si è sentita rispondere dalla Protezione civile: "Ma signora, sono lì sul posto i nostri aiuti che stanno anche distribuendo cose calde!"

Ma a chi? Hanno capito che la situazione critica accadeva sulla Cassia bis, Provincia di Roma, Lazio, Italia? Il solo aiuto ci è arrivato da due poliziotti della stradale, che a detta loro, avevano perso anche i contatti radio con la centrale.

Insomma, dalle 14 sono arrivata a casa a Viterbo alle 21,15. Questi sono gli aiuti, anche per i quali noi cittadini paghiamo le tasse.

Con gelo addosso

Maria Milazzo


Scrivo profondamente indignata per quello che sta succedendo sulle strade intorno alla città per un po' di neve caduta nella giornata di ieri.

Possibile che le nostre amministrazioni non siano in grado di adottare i più elementari provvedimenti per garantire la viabilità non appena cade un po' di neve?

Perchè risulta loro così difficile far spargere un po' di sale sulle principali strade di collegamento con la città?

Perchè ogni volta si deve assistere alla chiusura della Cassia, della strada Cimina della superstrada perchè sono caduti quattro fiochi di neve?

E' mai possibile che tutti quei pendolari che sono tranquillamente usciti dalla capitale per rientrare alle proprie abitazioni si trovino ora bloccati da ore a Orte solo perchè non sono state gettati pochi sacchi di sale al momento opportuno?

Chiedo ai nostri amministratori, a quelli che, eletti dal popolo, dovrebbero preoccuparsi di rendere la vita dei loro concittadini non dico facile ma almeno agevole.

Se a loro sembra normale dover restare bloccati a Orte, dove si è stati deviati perchè le altre strade sono impraticabili, e non potersi muovere se non con alto rischio perchè quella stessa strada è coperta di ghiaccio.

Chiedo se per loro è normale che sempre a Orte siano rimasti bloccati ieri sera anche un'ambulanza, una macchina della polizia e centinaia di concittadini, e tutto questo solo perchè non si è provveduto a gettare un po' di sale.

Mi auguro che questo faccia riflettere a fondo i loro concittadini e spero riflettano anche loro sul significato di buona amministrazione e di rispetto dei loro elettori ai quali se adesso chiedessero il voto credo che avrebbero molti dubbi e riserve a confermarglielo.

Maria Grazia Addesso


Salve, vi scrivo questa mail per segnalare i disaggi causati dalla neve.

Sono partito da roma direzione Capranica alle ore 13,30 vedendo i primi fiocchi, all'altezza delle gallerie i primi intoppi.

Dopo circa tre ore sono arrivato allo svincolo di Formello, tutto bloccato nessun spazzaneve o spargisale passava.

Alle ore 18,40 sono presso le rughe tutto bloccato, una pattuglia della ps stava segnalando dei veicoli fermi.

Ho domandato se dovevo montare le catene ma loro molto incavolati mi hanno risposto che purtroppo non sapevano se si riusciva a passare. Loro erano la sola pattuglia a prestare soccorso.

Il settore della viabilita' non aveva ritenuto importante far uscire i mezzi per la riapertura della Cassia.

Alle ore 19,40 circa siamo riusciti a ripartire ma ahimé nella discesa di Settevene fermi di nuovo.
Riesco a riprendere il viaggio ma da Monterosi a Capranica le strade non erano perniente migliori.

Mi domando tutti i mezzi spazzaneve e spargisale dove erano? Forse come tutta la stirpe dei stradini stavano al bar? il disaggio che è stato creato è impressionante centinaia di auto e camion ancora bloccati e una vergogna ma chi ci governa?

A.I.


Buonasera,

questa mail è per segnalare quanto è successo oggi pomeriggio (ieri, ndr) per arrivare a Vejano, causa nevicata (non eccezionale) cominciata tra le 12 e le 13.
 
Io parto da Anguilara alle 15 circa con bus aziendale, insieme ad altri colleghi, per Bracciano, Manziana, Canale Monterano, Oriolo,  Vejano e via via fino a Viterbo.

Nonostante l'andamento da lumaca (più per colpa di mezzi bloccati, non correttamente equipaggiati: catene o gomme da neve - che per la reale situazione della strada) arriviamo a ridosso della salita per l'ingresso a Vejano alle 19.30 circa.

In tutti i paesi percorsi la viabilità era abbastanza buona (merito di azioni e mezzi locali) mentre peggiorava tra un Paese e il successivo. 

A ridosso di Vejano è successo il contrario. In pratica io ed i colleghi di Vejano usciamo dal Bus e facciamo a piedi la salita; ho potuto constatare che un tratto di c.a. 500 metri, in salita, ha frenato parecchie automobili e costretto il Bus a tornare verso il bivio per Bassano Romano e da li proseguire (ho verificato - con successo) verso Viterbo.

Nessuno è stato in grado di rendere percorribile  un breve tratto di strada.
 
Mia moglie parte in auto e con gomme da neve, da Montefiascone alle 14, ed anche lei con andamento da lumaca (sempre per gli stessi motivi) arriva a ridosso di Vejano (dalla parte opposta alla mia) alle  19,30.

Anche qui si tratta di 500 metri in salita, e la strada era bloccata.

E' stato necessario l'intervento del Protezione Civile che, spargendo sale, ha sbloccato la situazione, ed alle 20,30 è riuscita ad arrivare a casa.
 
E' mia impressione che a Vejano fosse possibile fare di più, anzi fare qualche cosa, da organizzazioni/autorità locali.
 
Cordialmente
 
Caterino Stringola
Cinzia Marina Birolini


Maltempo - Neve - L'odissea di Giovanni Bizzarri
Nove ore e mezza per tornare da Roma
Viterbo - 18 dicembre 2010 - ore 10,45


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