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L'angolo della psicologia
Le donne ce l'hanno più grosso
di Angelo Russo
Viterbo - 1 dicembre 2010 - ore 3,00

Angelo Russo
- Le donne ce l’hanno più grosso.

In realtà quello dell’uomo è più grande di circa il 10 per cento.

Quello delle donne, stando alla maggior parte degli studi recenti, avrebbe una marcia in più. Funziona in modo più simmetrico.

Usciamo dall’ambiguità: ma di cosa stiamo parlando? Del cervello, ovvio!

“Le donne ce l’hanno più grosso. (Il cervello)” è il titolo di un libro che mi capitò tra le mani qualche anno fa del quale non ricordo l’autore e che, in linea di massima, sosteneva alcune tesi tra quelle che proporrò in questo articolo.

Il cervello è uno degli organi più studiati dalla fisiologia e dalla psicologia e, data la complessità che lo caratterizza, è continuamente oggetto di studio. Se è vero che la scienza ci propone principalmente un cervello “medio” con una struttura e la maggior parte delle funzioni comuni agli uomini e alle donne, è altrettanto vero che una branca di letteratura, anche se di tipo marginale, ci propone cervelli diversi per varie categorie: quello degli scienziati, degli artisti, e quello appartenente a culture diverse.

Dario, un mio caro amico, è anche un raro esempio di simpatia e ironia. L’ho sentito spesso, rivolgendosi al malcapitato interlocutore di turno, maschio, parlando di questioni di sesso: “ …a te se ti fanno la Tac al posto del cervello te trovano un ciuffo de peli” con chiaro riferimento all’organo sessuale femminile. Finisce tutto in un’allegra risata.

Dario, non so se volontariamente o meno, esasperando il concetto, verbalizza una verità provata scientificamente: se gli eredi di Adamo danno più importanza al sesso, rispetto alle discendenti di Eva, e sgranano gli occhi non appena vedono una bella ragazza, la colpa non è degli stereotipi culturali o di valori sballati di testosterone ma della conformazione del cervello maschile.

C’è un assunto sul quale convergono tutte le ricerche attuali: il cervello dell’uomo e quello della donna “lavorano” in maniera differente.

A livello semplicemente biologico è possibile riconoscere il cervello maschile da quello femminile. Ciò è possibile perché tutte le cellule del nostro corpo sono sessuate.

Tra i 46 cromosomi contenuti in ogni cellula del nostro corpo, nelle cellule maschili ve n'è uno più piccolo, il cromosoma "y", che provoca delle variazioni nella produzione degli ormoni sessuali, che, a loro volta, determinano l'apparizione dei caratteri maschili nel feto in via di sviluppo.

Lavorando sugli animali da laboratorio i ricercatori hanno dimostrato che oltre a modellare i caratteri sessuali, agiscono anche sul cervello, creando delle nette differenze tra i due sessi sia sul piano morfologico sia su quello comportamentale.

Una netta distinzione tra il cervello maschile e quello femminile è che quest’ultimo lavora in modo simmetrico, facendo lavorare entrambi gli emisferi. E’ per questo motivo che la donna riesce a fare più cose contemporaneamente con estrema facilità.

Le donne usano entrambi gli emisferi cerebrali per reagire alle esperienze emotive, mentre gli uomini uno solo. Il cervello femminile ha inoltre una maggiore densità neuronale a livello di sostanza grigia.

Nell’emisfero di sinistra (quello che “comanda”, rispetto all’emisfero destro che esegue) avvengono ragionamenti di tipo sequenziale logico, prettamente maschili.

L’uomo, ha dei “picchi” su alcune discipline che difficilmente una donna potrà raggiungere, è più portato per le scienze e per la matematica e fatica a uscire dai sistemi della logica. Va detto inoltre che difficilmente una donna, contrariamente all’uomo, sarà capace di guidare una monoposto a 300 km/l’ora.

In uno studio recente il professor Paolo Pancheri, ordinario di Psicologia e Psichiatria all’Università La Sapienza di Roma, fa un esempio molto efficace tra il cervello maschile e quello femminile: Il cervello femminile - scrive Pancheri – è più raffinato, più sofisticato di quello maschile, più completo. In sintesi, è come una macchina altamente complessa, quello dell’uomo è più paragonabile a un trattore: entrambi servono, ma i meccanismi e le funzioni sono notevolmente diversi”.

“L’intuito – continua Pancheri – altro non è che il risultato di un ragionamento parallelo che una parte del cervello ha continuato a portare avanti al di fuori della coscienza e che è andato a influenzare una logica sequenziale rigida, fornendo una soluzione diversa al problema preso in esame. Le donne sono più intuitive dell’uomo grazie alle maggiori connessioni tra i due emisferi”.

Maschi contro femmine è un film uscito nelle sale cinematografiche in questi giorni, porta in scena, con il filo conduttore della commedia brillante, la guerra tra sessi. Ma che siamo complementari e ci compensiamo a vicenda è una realtà. La scienza, in questa direzione, aggiunge spesso il suo contributo.


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