Riceviamo e pubblichiamo
- Come studenti e rappresentanti di Azione Universitaria ci sentiamo in dovere di prendere posizione contro la sequela di cortei ed occupazioni che ora hanno raggiunto anche il nostro Ateneo.
Vogliamo ribadire con forza lo spirito contraddittorio insito in queste forme di protesta, che inneggiano al diritto allo studio impedendo agli studenti veri di avere accesso alle facoltà, frequentare le lezioni e sostenere gli esami. Noi rappresentiamo la massa silenziosa di ragazzi che vogliono un’università del merito, un’università trasparente, epurata dai baroni e clientelismi, così come da corsi di laurea inutili e cattedre istituite solo per gli amici degli amici.
Gli stessi studenti che oggi si oppongono a questa barbarie che è l’occupazione, il boicottaggio delle lezioni da parte di alcuni nostalgici che sperano di rivivere il ’68. Perché di questo si parla: di un ritorno al passato auspicato da coloro che vogliono mantenere intatto lo status quo, uno status quo che ha portato ad un sistema perverso di caste, baronie e privilegi che solo la sinistra si ostina ancora a difendere.
Senza entrare nel merito della riforma, che pur condividiamo, rispettiamo la libera idea di chi decide di opporvisi. Ciò che critichiamo duramente sono le manifestazioni di violenza che si stanno susseguendo in questi giorni, che vedono come uniche vittime proprio quegli studenti volenterosi e meritevoli ai quali viene negata la possibilità di svolgere regolarmente le lezioni.
Viene naturale chiedersi quanti di questi “occupanti” in realtà non cavalchino la manifestazione solo per trovare un pretesto per non fare lezione, quanti di loro siano realmente informati sul contenuto del Ddl Gelmini.
Per ovviare a queste asimmetrie informative nei prossimi giorni verrà distribuito presso la nostra università un dossier informativo sui punti principali contenuti nella riforma incriminata, senza strumentalizzazioni di sorta, ma solo con in mano il disegno di legge 1905.
In conclusione, auspichiamo un celere ritorno ad un clima di civiltà nel nostro Ateneo perché non può esservi efficienza e formazione dove regnano anarchia ed illegalità.
Azione Universitaria Viterbo
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