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Viterbo - Giovane Italia promuove i prodotti italiani
No a un Natale made in China
Viterbo - 21 dicembre 2010 - ore 13,30
Riceviamo e pubblichiamo - Natale: tempo di luci, di famiglia, di spiritualità. E tempo di regali.

Quest’anno la Giovane Italia vuole lanciare un appello che segue la scia degli ultimi avvenimenti di politica internazionale, primo fra tutti la nostra protesta a favore del Premio Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiao Bo: il boicottaggio del Made in Prc (People’s Republic of China), più comunemente nota come Cina.

Difatti, oltre che trattarsi in genere di prodotti scadenti e di grossolana manifattura, gli articoli in questione provengono da un Paese che misconosce i diritti umani, vilipende la libertà di pensiero, parola e informazione, calpesta giorno dopo giorno le fondamenta della democrazia.

Non possiamo restare inermi di fronte ad un potere economico tale da imporre ricatti commerciali alle grandi democrazie dell’Occidente, al punto da riuscire a far dimenticare le violazioni dei diritti dell’uomo che vengono perpetrate all’interno dei confini cinesi: aborto selettivo, infanticidio, pena di morte, censura, incarcerazioni preventive, il tutto incorniciato da un sistema politico dispotico e monopartitico.

Con quale coraggio quindi avallare queste ignominie, contribuendo alla crescita smisurata del Pil cinese, in nome di un risparmio illusorio quanto controproducente?

Ci preme ricordare infatti che l’acquisto di prodotti esteri non contribuisce all’avanzamento dell’economia nazionale, ma al contrario la penalizza, causando un aumento delle importazioni e uno squilibrio della bilancia commerciale.

In poche parole, un incremento del debito estero, aggravato dalla connivenza morale con un regime dittatoriale e retrogrado che tutti noi, uomini liberi, dovremmo combattere.

Questo Natale 2010 affermiamo con forza il nostro no al Made in China, che significa no alla repressione, no all’invasione del Tibet, no alle persecuzioni contro i cristiani e le altre minoranze etniche e religiose, no alla tortura, si al riconoscimento del valore superiore della dignità umana.

Giovane Italia Viterbo


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