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Università della Tuscia - Il rettore Mancini e il prorettore Nascetti fanno un bilancio positivo nonostante tutto
Un anno vissuto pericolosamente
di Elisa Cappelli
Viterbo - 21 dicembre 2010 - ore 2,30

Il rettore Mancini
Il prorettore Nascetti
- “Il momento è problematico, ma noi siamo sereni”. Così apre la conferenza il rettore dell'Università della Tuscia Marco Mancini, che ha illustrato il bilancio del 2010 ieri sera a Santa Maria in gradi. Un bilancio tutto sommato positivo perché l'Università ha contato su una politica interna rigorosa distribuendo i finanziamenti in maniera meritocratica.

Rispetto all'anno precedente sono stati tolti all'Università circa il 3,72% dei finanziamenti e ciò è stato motivo di un possibile collasso.

“Il nostro anno, tuttavia – spiega il rettore – si chiude abbastanza bene, perché tutti i tagli effettuati sono stati bilanciati dal sostegno che ci hanno dato gli enti. Primi fra tutti un finanziamento di 300mila euro da parte della Carivit a favore delle borse di studio per l'estero e altri 300mila euro dall'Inail per i progetti di formazione di sicurezza che riguardano soprattutto Agraria. Senza contare – sottolinea – la sempre più forte collaborazione con Laziodisu per garantire interventi a sostegno dell'internazionalizzazione, dei trasporti, delle attività ricreative, culturali e sportive in sinergia con il Cus, le attività per l'orientamento, per le associazioni studentesche e per la disabilità”.

“Già prima del decreto Gelmini – continua Mancini – c'era stato nel nostro ateneo un tentativo di riorganizzazione amministrativa, senza però andare ad intaccare la ricerca, gli studenti, i dottorati e gli assegni. Non è poco, ne siamo orgogliosi”.

Tante ancora le novità che riguarderanno l'università: gli studenti più meritevoli pagheranno delle tasse più basse o non le pagheranno affatto; le stesse potranno essere diluite in rate mensili; sono state potenziate le attività di orientamento, che dovranno facilitare il passaggio dalla scuola superiore all'università, e le attività di placement (tirocini, stage, project work) con le quali sarà più facile entrare nel mondo del lavoro.

E ancora la completa informatizzazione della burocrazia universitaria che potrà permettere ai ragazzi di immatricolarsi e iscriversi on line, controllare in ogni momento la propria posizione amministrativa, prenotare gli esami, gestire il piano di studi on line e accedere ai libretti delle attività didattiche dei docenti dei rispettivi corsi di studio.

Non è mancato un accenno alla riforma Gelmini. “Ci sono degli aspetti della riforma che sono giusti - spiega il prorettore Giuseppe Nascetti - ed era anche arrivato il momento di riformare. Ma fare dei cambiamenti applicando dei tagli eccessivi non lo trovo corretto. Ed in questa situazione di profondo cambiamento spetta anche all'università della Tuscia stessa fare un buon lavoro”.

“Come tutti i cambiamenti, però, ci vorrà del tempo. Il ministero – spiega Nascetti - ha imposto alle università di rispettare una serie di regole per la costruzione di nuovi percorsi formativi, per togliere i curricula e prosciugare i corsi. E' di un anno il tempo previsto per attuare tutti questo”. E alla domanda “Cosa ne sarà di Ingegneria e Giurisprudenza?” risponde il rettore che “non se ne parlerà prima del 2012”.


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