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Calcata - Lettere - Scrive Armando Marchesini
Il cancello della scuola è rotta e il Comune sta a guardare
Viterbo - 22 dicembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Sono diverse settimane che il cancello della scuola di Calcata é rotto (basterebbero 15 minuti per ripararlo, ma non mi è permesso farlo) e chiunque può intrufolarsi all'interno in qualsiasi momento (il sottoscritto, genitore della scuola, lo ha fatto).

Ricordiamo che la suddetta scuola ospita i bambini provenienti da Rignano Flamino, e questo dettaglio, non affatto trascurabile, la rende evidentemente ancor più di premurosa attenzione.

Il sottoscritto ha avvertito il personale della scuola dell'inconveniente e tutti hanno dato la stessa risposta: "da mo che lo sanno il sindaco e l'ufficio tecnico, ma nessuno fa niente".

Consapevole dell'esperienza personale dell'anno scorso, dove praticamente l'intero anno scolastico il contatore della luce era a vista e con i fili della corrente di entrata a portata di bambino e così rimasto finché il sottoscritto, dopo innumerevoli solleciti, non ha informato al sindaco in persona del pericolo, mi sono messo in moto per avvisarlo anche questa volta (il sindaco, ricordo che la scuola è proprietà del comune) del suddetto problema del cancello.

Beh mi sono sentito rispondere, non scevro da un tono polemico e di fastidio, che a lui non risulta nulla di scritto sul problema, che è stufo, che lui non è assolutamente responsabile di eventuali inconvenienti e perciò non farà nulla finché questo scritto non arriverà nel suo ufficio.

Premetto che come privato cittadino, non mi interessano gli evidenti battibecchi o le tante ripicche paesane che intercorrono tra scuola, comune, dirigente scolastico, preti, sindaci, genitori, monsignori, cori, assessori, maestri.

Che dire, è evidente che i rapporti tra le varie istituzioni non funzionano giacché si evidenzia una non volontà a risolvere tempestivamente e nel miglior modo i problemi, e c'è un continuo ricercare un pelo nell'uovo per intricare il più possibile situazioni che di intricato non avrebbero assolutamente nulla.

Non capisco perché in questi casi ci si dimentica dei bambini e si pensa grettamente ai fatti propri, a fregarsene di tutto il resto e si gioca a fare il solito, e pericoloso, scarica barile.

Mi chiedo dove saranno gli altri due importanti protagonisti della faccenda: il dirigente scolastico Alfonso Francocci e la consigliera, con delega per la scuola, Veronica Di Giovanni? Mistero!

Questa scuola a cui tanto abbiamo dedicato, cercato di difendere, mantenere e a cui tutti noi teniamo. E ora?

Armando Marchesini


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