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Roma - Gli attentati non sono ancora stati rivendicati
Pacchi bomba nelle ambasciate, due feriti
Viterbo - 23 dicembre 2010 - ore 19,15

- Pacchi bomba nelle ambasciate, due feriti.

Le esplosioni sono avvenuti nelle sedi romane della Svizzera e del Cile, in una serie di attentati che per il ministro dell’Interno Roberto Maroni potrebbero essere l’opera di anarco-insurrezionalisti.

Gli attentati, che non sono stati rivendicati, ricordano la serie di plichi esplosi in Grecia il mese scorso, per i quali la polizia sospetta proprio un gruppo anarchico.

Un cittadino svizzero, ora ricoverato all’Umberto I e sottoposto a intervento chirurgico, è rimasto ferito gravemente alle mani aprendo un pacchetto intorno a mezzogiorno, mentre nel primo pomeriggio un dipendente dell’ambasciata cilena, addetto allo smistamento della corrispondenza, ha riportato ferite alle mani e al volto sempre a causa di un plico bomba, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine.

Nel frattempo, un pacco sospetto, risultato poi non pericoloso, è stato ritrovato all’ambasciata ucraina, mentre la polizia riferisce di stare effettuando verifiche in tutte le ambasciate e sedi consolari di Roma.

“Dobbiamo ancora capire la natura di questi episodi, ma tutte le ambasciate sono state allertate” è stato il commento del questori di Roma Francesco Tagliente.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’intera vicenda, ipotizzando il reato di attentato con finalità di terrorismo, secondo quanto riferito da una fonte giudiziaria.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, esprimendo solidarietà alle rappresentanze diplomatiche, ha invitato alla prudenza tutte le ambasciate italiane, precisando che è stato diramato un messaggio a tutte le sedi diplomatiche all’estero.


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