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- Alla corte di Fioroni (ma anche di Panunzi) la sua assenza l'hanno notata in molti.
Al consueto scambio d'auguri di Natale a San Martino, quest'anno Angelo Allegrini non c'era.
Scartata l'ipotesi secondo cui decaduto l'incarico da segretario provinciale viene meno pure l'invito per lo scambio d'auguri, restano in piedi tutte le altre.
Compresa quella di un Allegrini in rotta di collisione con il Partito democratico.
Ma come spesso accade, la spiegazione più ovvia è quella giusta
“Mi sono scordato – ammette Allegrini al telefono – dell'appuntamento”.
E come mai? La corsa al regalo non gli ha consentito di correre da Fioroni? “Nel bailamme natalizio – continua Allegrini – me ne sono dimenticato”.
Quando ha realizzato d'avere bucato l'appuntamento ha chiamato per scusarsi? “Mi hanno chiamato”. Chi? “Gli amici”. Molte telefonate? “Quelle giuste – prosegue Allegrini – ci sono rimasti male perché non ci siamo potuti fare gli auguri di persona”.
La prossima volta dovrà mettersi un memo sul cellulare per non dimenticarsi di nuovo. “Dipende – prosegue Allegrini – se la circostanza è politica, è noto a tutti che io non ho condiviso il percorso con Enrico Panunzi.
Quindi, nonostante l'amicizia con Enrico, io rispetto a questa vicenda mi sento estraneo”.
Giovedì però a invitare è stato Fioroni. Seppure la sua è diventata una famiglia allargata. “Però ho visto che si è trattato di un'iniziativa post congressuale. Per cui con Fioroni e Panunzi ci siamo sentiti e gli auguri ce li siamo fatti in privato.
Scherzi a parte, non ci sono novità. Questo progetto politico io non l'ho condiviso e continuo a non condividerlo”.
Sta alla finestra?
"Sì – osserva Allegrini . sono un democratico senza corrente”. Spento? “Non mi ci sento, ma potrebbe sembrare”.
Non è che sta meditando di passare all'Api, dal suo amico Mariani? “Direi proprio di no. Il percorso di Mariani non m'interessa. Non è il mio.
Nemmeno Rutelli mi rappresenta, sono democratico”.
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