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Viterbo - Provincia - Saranno istallate nei Comuni per far fronte al problema
Arsenico, si torna alle fontanelle
Viterbo - 28 dicembre 2010 - ore 17,00

Paolo Equitani
- Questa mattina a Palazzo Gentili si è tornato a discutere del problema dell’arsenico alla luce della direttiva dell’Unione Europea, in fase di recepimento da parte del Governo italiano, che fissa a 10 microgrammi il limite massimo di concentrazione consentito nelle acque ad uso domestico.

L’argomento doveva essere affrontato all’interno della conferenza dell’Ato che però non si è potuta svolgere per mancanza del numero legale. Pochi infatti i sindaci che hanno risposto all’appello nonostante un ordine del giorno di estrema importanza. Assenza dovuta, forse, anche a problemi di comunicazione durante le festività natalizie.

Tuttavia alla presenza dei sindaci intervenuti e del rappresentante dell’Ausl si è comunque discusso del problema arsenico ed in particolare dei provvedimenti a breve e medio termine che l’Ato, di concerto con la Regione, la stessa Ausl e la Talete, sta predisponendo per fare fronte al problema.

Ad illustrare gli interventi l’assessore provinciale all’ambiente Paolo Equitani: “Innanzitutto, al fine di fronteggiare l’emergenza in quei comuni che superano la soglia massima consentita dalla direttiva europea, la Provincia sta già provvedendo a studiare soluzioni che permettano di collocare in tempi brevi delle fontanelle ogni 2500 abitanti.

I cittadini – prosegue l’assessore - avranno quindi la possibilità di rifornirsi di acqua potabile. Nel frattempo saranno predisposti i necessari interventi di messa a norma degli impianti idrici per far sì che l’acqua dei rubinetti possa quanto prima corrispondere ai parametri fissati dall’Europa.

A tal fine saranno convocati incontri con i comuni interessati dal problema per stabilire le necessarie modalità d’intervento. Naturalmente i problemi maggiori riguarderanno i comuni che hanno concentrazioni di arsenico comprese fra i 20 e i 50 microgrammi fino ad oggi garantiti da apposita deroga. In questi comuni, oltre all’urgenza degli interventi di messa a norma si dovrà discutere anche dei provvedimenti da adottare a tutela della salute dei cittadini vietando l’uso dell’acqua per tutti quegli scopi non più consentiti con la decadenza della specifica deroga.

Diversa invece la situazione nei comuni compresi nella fascia che va da 10 a 20 microgrammi dove si potrà continuare ad utilizzare l’acqua per gli scopi più comuni”.

La Provincia a tale scopo sta predisponendo una lettera da inviare a tutti i sindaci informandoli accuratamente della situazione su tutto il territorio, degli interventi che dovranno essere adottati nell’immediato e a medio termine, e degli usi che potranno essere fatti dell’acqua fornita dai rubinetti in base alla quantità di arsenico riscontrata dalle analisi dell’Ausl.


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