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Viterbo - Linda Natalini (Pd) interviene sui problemi del cimitero
Anche gli stranieri hanno diritto ai loro riti
Viterbo - 28 dicembre 2010 - ore 10,15

Linda Natalini
Riceviamo e pubblichiamo - Giustamente il consigliere Quintarelli torna sull’argomento cimitero che, seppure pare un po’ fuori luogo in questi giorni di festa, ci permette di riflettere su una parte della nostra vita e di quella dei nostri cari che continuano a vivere attraverso il nostro ricordo.

Ancora più prosaicamente ci permette di ragionare su come vengono utilizzate le risorse del nostro Comune, quindi, e lo dice la parola stessa, quelle di tutti.

Il consigliere Quintarelli ha accennato al problema della cremazione ed è proprio su questo che vorrei concentrare la mia attenzione.

Quando, all’inizio della passata consiliatura, si trattò di fissare le tariffe per questo servizio, la discussione fu molto animata: esistevano resistenze culturali e ragioni economiche da conciliare.

Ricordo benissimo i calcoli che il dirigente dei lavori pubblici mi presentò per dimostrare come la cremazione di poche salme avrebbe consentito un ammortamento molto tardivo dell’impianto: non c’è bisogno di essere un economista per sapere che qualsiasi cosa deve essere utilizzata al massimo delle sue potenzialità perché “si paghi da sola”.

E questo ora non succede. Per cercare di rimuovere le resistenze all’attivazione del forno crematorio feci, a suo tempo, notare come l’impianto di Viterbo fosse l’unico del Lazio, oltre Roma, permettendoci così di guadagnare (sì, pare brutto a dirlo, ma è la realtà) con la cremazione delle persone che venivano da fuori provincia, così, magari, da abbassare i costi per i residenti.

Ora le cremazioni per chi viene da fuori sono bloccate, per la grande lista d’attesa, derivante dal sottoutilizzo dell’impianto.

E allora niente introiti per il Comune, niente diminuzione delle tariffe per i viterbesi, e sul problema igienico che potrebbe derivare dall’attesa delle salme sorvolo, visto che, per adesso, ci pensa il generale inverno.

Mario Quintarelli parla anche del giardino del ricordo, l’area destinata, come previsto per legge, alla dispersione delle ceneri, anche di questo si parla da anni, senza nessun risultato pratico.

Ma con un’ultima cosa, che ho richiesto più e più volte voglio chiudere queste riflessioni: la necessità di allestire un’area chiusa per le cerimonie laiche o di confessioni diverse da quella cattolica.

Più di una volta abbiamo partecipato a commemorazioni di persone che avevano scelto un modo diverso di accomiatarsi rispetto a quello in chiesa, abbiamo sempre dovuto sperare che fosse bel tempo, non mi sembra che questo sia in linea con la pari dignità e il rispetto che è dovuto ai cittadini di questa repubblica.

O è chiedere troppo? E i cittadini di altre religioni, che pagano le tasse in questo paese, perché non devono avere un luogo dove fare i loro riti funebri?

Questa mattina, scorrendo le liste operatorie dell’ospedale, notavo che su dodici pazienti tre erano di nazionalità diversa dall’italiana, tre su dodici, una bella percentuale, e se a questi cittadini offriamo, giustamente, la possibilità di curarsi negli ospedali, perché dobbiamo negare loro il diritto a un commiato secondo la loro religione e la loro cultura?

Mi auguro che il 2011 porti le risposte che tanti aspettano da tempo, da parte mia e di tutto il Pd, certamente, l’impegno per il rispetto dei diritti di tutti sarà rinnovato.
Buon Anno a tutti.

Linda Natalini
Consigliere comunale Pd


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