Con molti problemi organizzativi e strutture ancora da completare il territorio provinciale e i suoi cittadini erano comunque coperti da una assistenza sanitaria uniforme.

Dal primo gennaio 2011 non sarà più così.

L’atto aziendale Asl, seguendo le linee guida del decreto 80 del presidente Polverini cancella l’ospedale di Acquapendente, sancendo la difformità di servizio per tutti i cittadini dell’Alta Tuscia rispetto agli altri della Provincia Viterbese, nonostante la particolarità del territorio ne richiedesse l’esatto contrario.

Il tutto nel silenzio più assoluto delle istituzioni e dei rappresentanti politici provinciale e regionali. La lettera appello del sindaco Alberto Bambini, unico ancora a cercare ogni appiglio per salvare la situazione, non sembra avere trovato interlocutori.

Come sorprenderci di questo quando manca completamente a livello politico una programmazione territoriale seria e specifica, esempio classico di questo è il comitato ristretto dei sindaci sulla sanità, che non vede al suo interno nessun sindaco a Nord di Viterbo.

E come sorprenderci ancora, quando manca completamente quel dialogo dovuto tra le istituzioni (Regione, Provincia e Comuni) e quindi ci si ritrova con atti già fatti in funzione di chissà quale logica?

Come non dare ragione quindi, al disagio espresso dal comitato pro ospedale di Acquapendente?

Noi saremo al fianco del comitato e a quello del sindaco Alberto Bambini, dimostratosi un gigante rispetto a tutti i suoi colleghi dell’Alta Tuscia, per personalità, serietà e tenacia, in questa che non è solo una battaglia per un diritto costituzionale, ma anche una difesa di un intero territorio a livello sociale ed economico.

Pifferi Maicco
Segretario circolo Pd di Acquapendente