::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|





Sanità allo sfascio - Il comitato Prospedale di Acquapendente mette sotto accusa il direttore generale della Asl e annuncia un referendum per cambiare regione e lo sciopero del voto
Pipino ignora il nostro diritto alla salute
Viterbo - 29 dicembre 2010 - ore 3,20

Adolfo Pipino
Riceviamo e pubblichiamo - La presidente della Regione Lazio Polverini ignora il nostro diritto alla salute.

Il direttore della Asl Adolfo Pipino ignora il nostro diritto alla salute.

Quegli elettori e quei cittadini che pagano regolarmente le tasse, possono sperare solo nel ricorso al Tar per vedere rispettato il loro diritto costituzionale.

Ringraziamo il sindaco Bambini per l’ennesimo tentativo di condivisione politica di fronte alla demolizione della sanità locale, ma vista l’esiguità del numero dei sindaci e personaggi politici intervenuti, riteniamo l’iniziativa del 28 dicembre un ennesimo buco nell’acqua.

Il decreto Polverini pubblicato il 30 settembre 2010 procede spedito verso i decreti attuativi, a nulla è servito l’interessamento al problema dei cittadini e delle forze politiche locali, che hanno portato a discussione motivazioni valide e ben documentate.

Nemmeno i politici del Centrodestra forti di un risultato elettorale, ottenuto anche per le inadeguatezze in ambito sanitario della scorsa amministrazione regionale, sono riusciti a fare qualcosa di positivo, anzi la situazione è notevolmente peggiorata.

La prova di ciò è la pubblicazione, il 7 dicembre 2010, del Supplemento n° 207 del Bollettino Ufficiale n°45 della Regione Lazio, atto ancor più negativo del precedente decreto, che ha definitivamente sancito la chiusura del nostro ospedale.

Rimane poco da sperare anche su una forzatura politica, è ormai evidente a tutti come la presidente Polverini con il silenzio/assenso del Consigliere Battistoni e Gigli, dell’assessore Birindelli e degli eletti in Provincia Meroi, Equitani e Camilli, ignori completamente le forze politiche di opposizione e qualsiasi altro appello fatto da sindaci e dai cittadini, molti dei quali appartenenti al suo elettorato.

Se prima avevamo un problema irrisolto oggi ne abbiamo tanti di più.

Il direttore generale della Asl di Viterbo, che dovrebbe tutelare concretamente il nostro diritto alla salute, si definisce un semplice esecutore del decreto, ed ha la pretesa di farci credere che questo provvedimento consista in una riorganizzazione e non nella chiusura della struttura ospedaliera.

L’Atto aziendale attuativo al decreto n° 80 del 30 settembre e al supplemento n°207 al Bollettino Ufficiale n°45 del 7 dicembre 2010 decreta che:
- l’ospedale di Acquapendente non si può più definire tale, perde la sua identità e viene declassato a presidio territoriale di prossimità i cui servizi sono chiaramente sempre più dubbi e limitati.

- Il pronto soccorso rimane tale fino all’imminente pensionamento dell’attuale responsabile, dopo di ché sarà declassato in primo soccorso (non si conoscono ancora con precisione quali servizi riuscirà ad offrire).

- L’attuale laboratorio analisi perde definitivamente, come già previsto in un precedente provvedimento, la sua responsabile; rimarrà poco più di un centro prelievi dove quasi tutto sarà “spedito” e analizzato presso la struttura ospedaliera di Belcolle, creando possibili ritardi/disagi agli utenti.

- Il reparto di chirurgia chiude definitivamente.

- Il servizio di anestesia viene diviso tra Acquapendente e Montefiascone e non si sa che tipo di copertura potrà garantire al futuro primo soccorso di Acquapendente.

- Il reparto di medicina perde definitivamente il suo responsabile, al momento gli vengono assegnati 8 posti letto (per acuti?); tale numero potrebbe anche aumentare in virtù dell’attività di Day Care che comprende le attività Ambulatoriali e forse anche attività di Day Surgery (sempre che ci sia qualcuno disposto ad operare e a farsi operare "in mezzo al deserto").    

- L’unico reparto che conserva a pieno la sua organizzazione e funzionalità è quello di radiologia.

La popolazione, sola e ignorata dalle istituzioni, potrà ricorrere al Tar o impugnare il pungolo e cacciare un'altra volta il Barbarossa!

La popolazione aquesiana esorta il sindaco Bambini ad inoltrare una raccolta firma per il referendum a favore del cambio di Regione, e nel frattempo ci asterremo dagli impegni elettorali; ci auguriamo che altri Comuni seguano tale iniziativa, la nostra salute merita più attenzioni!

Il comitato Prospedale Acquapendente
www.prospedaleacquapendente.blogspot.com


Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo



Condividi

-