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Viterbo - Provincia - L'Idv tiene il gioco al Pdl
Il Pd si distrae e Meroi approva il bilancio
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 2 dicembre 2010 - ore 2,50

Marcello Meroi
- Non ti puoi distrarre un attimo, che come ti giri Meroi t'approva un bilancio.

Non è un bel momento per il Partito democratico. Da una parte le vicende congressuali, dall'altra qualche disattenzione tra i consiglieri provinciali, come accaduto l'altra mattina. Mentre erano in riunione, la maggioranza ha iniziato la seduta di consiglio alle 10,30.

Caso più unico che raro, al primo appello c'è il numero legale. Undici consiglieri Pdl e due Idv. I democratici sono fuori in riunione. Questioni di congresso o questioni di bilancio?

Il capogruppo Pdl Gianluca Mantuano ci prova. Chiede d'anticipare la discussione sul bilancio. Da punto sette a punto uno.

Lo chiede al presidente Camilli, ma si aspetta che i consiglieri dell'Italia dei Valori escano. Invece restano. Si astengono. Approvata l'anticipazione, l'assessore Vita in un minuto e quaranta secondi fa la relazione più veloce della storia della Repubblica Italiana.

Incoraggiato dal solito Mantuano “Votiamo subito – esorta – tanto ne abbiamo già discusso in commissione”. Lo dice, ma teme sempre che i due Idv escano, facendo venire meno il numero legale. Invece restano ancora.

Così parte la votazione. Fanno in tempo a esprimersi quattro consiglieri, quando i democratici, forse avvisati da qualcuno, entrano in sala.

Il capogruppo Grattarola prova a chiedere lumi. Che sta succedendo? Fermate tutto. Non è democratico quanto sta accadendo. Ma è troppo tardi. Durante la votazione non si può intervenire.

Il blitz della maggioranza è riuscito.

Con i democratici che protestano, qualcuno vuole riconsegnare la tessera del partito, ma non può. Già ha promesso di farlo se sarà eletto segretario Egidi.

Quindi se la prendono un po' con la maggioranza per lo sgambetto e un po' con i due dell'Idv. Dovevano uscire. O forse dovevano entrare (per tempo) quelli del Pd.

L'incidente di percorso non cambia l'esito finale. Durante la seduta sono arrivati altri consiglieri di maggioranza, il bilancio comunque sarebbe stato approvato. Ma grazie al Pd, è avvenuto molto più in fretta.

Dieci minuti di tempo tra l'appello iniziale e la votazione. Un minuto e quaranta di relazione, un'ora e dieci minuti la durata complessiva del consiglio provinciale. C'erano altri punti, ma con gli animi alterati, tutto è scivolato via velocemente.

Meno in fretta di quanto non sia passata la democratica scottatura ai consiglieri Pd.


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