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Asl - Prezioso il lavoro dei mediatori culturali del progetto Pass
Oltre mille immigrati aiutati in quattro mesi
Viterbo - 30 dicembre 2010 - ore 11,15

L'ospedale di Belcolle
- Circa 1000 contatti registrati, in poco più di quattro mesi, presso la Cittadella della salute e l’ospedale di Belcolle.

È questo uno dei risultati più significativi rilevati al termine del progetto Pass, (Progetto per la promozione dell’accesso delle popolazioni immigrate ai servizi socio sanitari e lo sviluppo delle attività di informazione e orientamento socio sanitario) a cui la Ausl di Viterbo ha aderito è che si è svolto da febbraio 2009 a ottobre 2010.

L’iniziativa, sostenuta e finanziata dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e realizzata dall’Istituto nazionale salute migranti e povertà - ospedale San Gallicano, si prefiggeva lo scopo di migliorare l’offerta dei servizi a favore dei migranti, in particolare verso le persone con fragilità sociale, attraverso la presenza qualificata di mediatori culturali specializzati nel settore sanitario, con un approccio di stretta compartecipazione tra ospedale e territorio.

Il mediatore culturale è un professionista che condivide uno stato di esperienza di migrazione vissuta e che ha intrapreso un percorso di formazione grazie al quale è in grado di effettuare una mediazione non solo linguistica, ma anche culturale.

Presso la Ausl di Viterbo, il progetto si è sviluppato sull’integrazione dei due mediatori già operanti presso il Distretto 3 con i due corsisti Pass.

I mediatori selezionati hanno effettuato un percorso di 400 ore, tra formazione d’aula e stage, e operato sul campo con un periodo di quattro mesi di training on the job.

Sono stati indicati come referenti, oltre a Manuela Marcucci per la competenza amministrativa, l’assistente sociale e coordinatore socio sanitario aziendale Patrizia Prosperi, e Giulio Starnini, responsabile sanitario dell’Unità operativa di Medicina protetta di Belcolle.

“I numeri che abbiamo prodotto al termine del periodo di training on the job – spiega Patrizia Prosperi – testimoniano la bontà di un progetto che fornisce delle risposte concrete a problemi reali.

nostri mediatori hanno incontrato oltre 230 persone a Belcolle, tra Pronto soccorso, poliambulatori e unità operative varie, e registrato ben 723 contatti presso il Punto unico di accesso della Cittadella della salute di Viterbo.

E, mentre sul territorio abbiamo soprattutto lavorato su tante richieste di accesso appropriato al servizio sanitario e accompagnato le persone straniere nei percorsi di assistenza da seguire, in ambito ospedaliero abbiamo stabilito dei contatti profondi anche in presenza di situazioni di degenza critiche e molto problematiche.

L’efficacia degli interventi realizzati si deve anche alla importante collaborazione e alla sinergia che si sono sviluppate tra il Distretto 3, diretto da Antonella Proietti, e il direttore sanitario di Belcolle, Giuseppe Cimarello, così come tra le professioni, in particolare quella infermieristica e del servizio sociale professionale”.

È da rilevare, infine che il Distretto 3 della Ausl di Viterbo già dal 2004 ha avviato una serie di interventi per favorire l’accesso ai servizi sanitari e socio sanitari da parte della popolazione immigrata presente sul territorio. Sono operativi, ad esempio, un ambulatorio di medicina per stranieri e uno sportello di mediazione culturale che hanno consentito di intercettare numerosi casi di persone con bisogni di diversa natura, sia sociale che sanitaria, a cui è stato possibile dare una risposta”.


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