Così il quotidiano La Repubblica definisce l'accordo di Pomigliano tra Fiat e sindacati. Un accordo dal quale la Fiom è stata tagliata fuori.

"E' la fine di un sistema di rappresentanza - ha dichiarato Aris Accornero, sociologo dell'industria alla Sapienza di Roma -. E' davvero un terremoto, un'esplosione".

A restare esclusa dall'accordo, tra l'altro, è proprio l'organizzazione di categoria che vanta il numero più alto di iscritti tra i metalmeccanici. Un'estromissione che non è da poco, dal momento che chi non ha firmato (e cioè la Fiom) non potrà avere una rappresentanza sindacale tra i lavoratori.

Per il sindacato è inaudito che l'accordo ponga dei paletti ai permessi per malattia e limiti le pause di lavoro. La Fiom ha quindi annunciato, per il 28 gennaio prossimo, uno sciopero generale di 24 ore.

E se, da un lato, l'accordo genera tensioni tra i sindacati, dall'altro soddisfa la politica. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ritiene che il nuovo contratto "consolida l'investimento" e "migliora le condizioni dei lavoratori".

Dello stesso avviso il sindaco di Pomigliano Lello Russo, che definisce l'accordo "un'ottima notizia per la città ma anche per il Sud. Significa riportare cinquemila lavoratori ad abbandonare la cassa integrazione e avere uno stipendio decoroso e che permetterà il rilancio del commercio senza considerare l'indotto".