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Viterbo - Il consigliere Luzi critica il piano predisposto dalla Provincia
Dimensionamento, penalizzati i piccoli comuni
Viterbo - 4 dicembre 2010 - ore 13,45

Riceviamo e pubblichiamo
Mirco Luzi
- Il piano provinciale per il dimensionamento della rete scolastica relativa all’anno scolastico 2011-2012 approvato in Consiglio provinciale rappresenta un ulteriore tasso di impoverimento sociale e culturale della nostra provincia.

Il piano approvato infatti porterà a chiudere l’erogazione del servizio scolastico in tanti piccoli Comuni della nostra Provincia: Onano, Arlena di Castro, Cellere, Villa S.Giovanni in Tuscia, Civitella d’Agliano, Barbarano Romano, Capodimonte, dove spesso la scuola rimane l’unico presidio culturale e centro di aggregazione.

A conti fatti poi, oltre al danno educativo, i risparmi del Ministro Gelmini (Tremonti) corrisponderanno ad aumenti di spesa pubblica per i Comuni che dovranno organizzare i trasporti scolastici o, con più probabilità visto che ad avere i disagi maggiori saranno i piccoli comuni, a costi aggiuntivi per le famiglie laddove le istituzioni locali non riescono ad assicurare servizi pubblici gratuiti.

La chiusura delle scuole nei piccoli comuni sono un grave colpo alle comunità che invece sopravvivono e fioriscono intorno a questo tipo di servizio. Tagliare i servizi scolastici significa ridurre concretamente anche la possibilità di viverci.

Il disagio delle famiglie e soprattutto degli scolari delle scuole dei piccoli comuni ha raggiunto un limite di autentica mortificazione dell’intelligenza delle persone. Chiudere la scuola significa stroncare le speranze e le prospettive di una comunità, è un impoverimento culturale e segnerà una regressione sociale.

I piccoli Comuni costituiscono l’ossatura della nostra provincia, un patrimonio di storia, cultura e tradizioni, una realtà che tutti sempre si affannano a dire essere una grande ricchezza e della quale poi ci si scorda quando si compiono le scelte politiche.

Chi ha un ruolo politico ha il sacrosanto dovere di assumere posizioni che garantiscono gli stessi diritti all’istruzione anche per i ragazzi di queste comunità. La politica deve considerare la scuola un enorme valore sociale e culturale per tutti, non può essere tagliata applicando criteri numerici e di produttività come si fa con i rami delle società con pochi utili, ricreando di fatto discriminazioni sociali che invece furono superate decine e decine di anni fa.

Mirco Luzi
Consigliere provinciale e sindaco di Castiglione in Teverina


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