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Viterbo - L'Idv critica il piano di dimensionamento scolastico
Prosegue lo svilimento dell’istruzione pubblica
Viterbo - 4 dicembre 2010 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Le parole sono importanti. Basta inventare sfumature per l’occasione ed un inceneritore diventa un termovalorizzatore. Così un “ridimensionamento” diventa “dimensionamento”, quasi ad avere una qualche accezione positiva.

Cosa che non è. Perché quello presentato venerdì 3 dicembre in sede di Consiglio Provinciale dall’assessore Bianchini come progetto di riorganizzazione del sistema scolastico della Tuscia è per noi il monumento al disfacimento socio-culturale a cui mira il governo regionale di centro destra.

Non si tratta solo di chiudere delle scuole, ma di un progressivo smantellamento di una idea di servizio pubblico, della assoluta incuranza di tagliare fondi all’istruzione, base fondante di ogni società civile. Per questo l’Italia dei Valori ha votato contro il provvedimento, in piena sintonia con gli amici della Federazione di Sinistra.

Il problema è grande. Perché con queste scelte scellerate si andranno ad impoverire i piccoli centri della Provincia, costringendo intere famiglie a rivedere pesantemente la gestione della proprie economie già messe in difficoltà dalla crisi, dovendo spostarsi ogni mattina da un paese all’altro, aumentando così i disagi per le già mal ridotte strade della Tuscia.

Di conseguenza, l’indotto delle scuole (piccole attività commerciali presenti talvolta da decenni) sparirà. Inevitabilmente, poi, i nuovi nuclei familiari dovranno fare scelte dolorose, magari abbandonando le proprie radici, non potendo fare altro che andare verso le località salvate dalle maglie sciagurate della riforma Gelmini.

L’Italia dei Valori invita tutti i cittadini a riflettere profondamente sull’assurdità di una gestione del genere, che è vero e proprio dna amministrativo, fortemente sbilanciato verso interessi privati, verso la sconfitta progressiva di chi non potrà che arrendersi davanti ad una scuola impoverita dentro e fuori.

La logica perversa è la stessa della sanità, altro ambito colpito pesantemente: cancellare conquiste di anni, con l’aggravante di voler far credere che tutto sia inevitabile e addirittura benefico. Forse per questo anche i sindacati hanno mostrato una buona predisposizione, tanto ingenua quanto controproducente.
Nella scuola voluta dal centro destra si riducono le strutture, si riducono le classi, si riducono le ore, si riducono gli insegnanti di sostegno. Insomma, si riducono le risorse per salvaguardare il tessuto sociale meno fortunato della nostra Provincia (e dell’intero Paese).

Eppure i fondi per evitare tutto questo ci sarebbero laddove vi fosse la volontà di farlo. La Provincia di Viterbo, ad esempio, ha dilapidato milioni di euro in società partecipate ridotte a colabrodo, spolpando ogni prospettiva di buon governo, di prudenza e rispetto dei contribuenti.

Macchine infernali che ancora oggi sottraggono centinaia di migliaia di euro alle esigenze di tutti, tornando utili solo a “pochi”. Come se non bastasse, chi ha amministrato male e chi male amministra non cede di un passo e continua a vendersi mediaticamente chissà che ottimizzazione. Mentre la marcia indietro lascia allibiti. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte all’avvenire.

Coordinamento provinciale Italia dei Valori


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