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Provincia - Rifondanzione comunista interviene sul dimensionamento
Scuola, diteci quali criteri avete usato?
Viterbo - 5 dicembre 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - E’ stato approvato dalla maggioranza del consiglio provinciale il Piano di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2011-2012.

Il presidente della Provincia ha asserito che nella definizione del Piano non sono state fatte scelte politiche.

Ma allora, ammesso e non concesso che possano esistere in questo campo scelte non politiche, quali sono state le motivazioni tecnico-amministrative che hanno portato a privilegiare, per esempio, come sede dell’istituendo liceo musicale il Buratti invece del Santa Rosa?

Certamente ci sono e noi non le conosciamo, anche se ci viene il dubbio che non siano state valutate adeguatamente se poi, pilatescamente, si lascia l’ultima parola alla Regione.

In scelte del genere pensiamo che vadano rispettati dei semplici parametri, e umilmente ne suggeriamo alcuni, nella speranza che vengano girati alla Regione:

1 - Numero di alunni. Se non si prende la scuola per un’azienda, il criterio è semplice: nell’assegnazione di un nuovo indirizzo a una Scuola andrebbe favorita quella con un minor numero di alunni.

Questo sia per assicurarle i parametri numerici minimi, ed evitare così il rischio che questa perda progressivamente la sua autonomia di istituto; sia per garantirle una programmazione culturale – didattica e pedagogica – più gestibile e dunque più efficace.

2 - Tradizione didattico-culturale. Prima di scegliere di istituire un nuovo indirizzo in una scuola già esistente, si dovrebbe valutare seriamente se essa davvero disponga di un adeguato bagaglio di esperienze didattiche (e di collaborazione con altre istituzioni) nelle materie attinenti al curriculum del nuovo indirizzo.

3 - Risvolti economici. In un periodo di forte crisi, non va sottovalutata la presenza in una scuola di attrezzature (laboratori, materiale, etc.) conformi alle esigenze dell’istituendo nuovo indirizzo.

Probabilmente questi parametri sono stati esaminati dalla relativa Commissione provinciale e dal consiglio, e ne sono state tratte le dovute conclusioni. In tal caso, ci scusiamo.

A margine, vorremmo aggiungere una noticina sulla presa di posizione di alcuni esponenti dell’opposizione - in seno al consiglio provinciale.

E’ fuori discussione che le norme vadano rispettate, e che il rispetto delle norme debba essere il faro che orienta l’agire politico. Prima delle norme tuttavia ci sono i diritti, per difendere i quali le norme stesse sono suscettibili anche di rimessa in discussione e di eventuale modifica - con la partecipazione di studenti, genitori, e società civile tutta.

Qualora poi non possano ottenere modifiche sostanziali, ci si riservi per lo meno il diritto di denunciarne l’iniquità.

Rifondazione comunista
FdS (Circolo di Viterbo)


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