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Il consiglio comunale rigetta il progetto presentando osservazioni alla Regione per bloccare l’autorizzazione
Discarica a Civita Castellana? Corchiano dice noi
Viterbo - 6 dicembre 2010 - ore 17,30

- Incisivo e partecipato il consiglio comunale straordinario celebratosi ieri sera a Corchiano sull’ipotesi dell’apertura di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, inerti e inertizzati nel territorio limitrofo di Civita Castellana, in località Lucciano.

La comunità, impegnata nello sviluppo sostenibile, nella raccolta differenziata spinta porta a porta, nel compostaggio domestico, nelle buone pratiche locali e nella valorizzazione del paesaggio, esprime tutta la sua contrarierà a una richiesta che considera scellerata e dannosa per l’ambiente, per l’agricoltura e, non da ultima, per la salute umana, paventando inoltre il serio e concreto rischio che questo territorio di così rilevante valore paesaggistico e rurale possa essere trasformato in una grande pattumiera, disseminato come è di cave dismesse.

Tutto comincia due settimane fa, quando il Wwf Lazio avverte l’amministrazione comunale dell’esistenza di una istanza di procedura integrata di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione prodotta alla Regione Lazio da una società a responsabilità limitata. Ora, se non fosse stato per il Wwf, vero e proprio baluardo per il presidio del territorio, forse nessuno si sarebbe accorto di questa richiesta.

Una richiesta che stava passando sotto il silenzio generale. Questo caso fa comprendere quanto importante sia la collaborazione e la condivisione con associazioni ambientaliste come il Wwf, testimoniata del resto dal puntuale intervento del vicepresidente nazionale Raniero Maggini, con i comitati di cittadinanza attiva, come ad esempio il neonato comitato Tevere-Falisco, con le associazioni di promozione culturale che operano nel territorio.

Il Comune di Corchiano, il Wwf e il Comitato Tevere-Falisco hanno prodotto delle osservazioni poiché il progetto presentato, al di là di alcune incongruenze di carattere urbanistico e amministrativo, contrasta fortemente col quadro ambientale generale, così come definito dal piano territoriale paesistico e dal piano territoriale paesistico regionale.

L’amministrazione e il consiglio comunale in particolare, considerate le norme di salvaguardia ambientale, la stringente vincolistica e i piani della provincia di Viterbo e dell’area del bacino della valle del Tevere, rigetta, attraverso una deliberazione e una relazione tecnica redatta dall’architetto incaricato Antonello Sotgia, la richiesta di declassamento di un’area definita dai piani paesistici come paesaggio di rilevante valore agricolo.

Negli interventi che si sono susseguiti si è parlato non solo di difesa della salute e dell’ambiente, ma anche di valorizzazione e di promozione dei beni comuni, in particolare di un territorio ricco di biodiversità e di storia. In particolare, quando il presidente del comitato Tevere-Falisco Ovidio Profili ha lanciato l’idea di un parco della media valle del Tevere e dell’agro falisco.

Pertanto, dal consiglio comunale si è levata ancora una volta alta e forte la voce di una comunità virtuosa che da tempo ormai ha intrapreso la strada dello sviluppo sostenibile e non intende rinunciarvi per l’arroganza e la speculazione di pochi.


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