Riceviamo e pubblichiamo - Quando, piu di trent’ anni fa, venne approvato il piano di lottizzazione e la relativa convenzione dell’ allora Piazza Vascella,poi diventata Poggio Cavaliere, i proprietari dei lotti si costituirono in consorzio obbligatorio per i lavori di urbanizzazione, la manutenzione delle strade e per l’approvvigionamento idrico dello stesso.
Nel corso di questi 30 anni la popolazione residente è passata da poche unità a più di 180 famiglie, trasformandosi nel tempo da semplice luogo di villeggiatura abitato nel periodo estivo a vero e proprio quartiere della città.
L’espansione stessa di Ronciglione ha progressivamente fatto si che non ci sia più soluzione di continuità tra il paese e quello che era un isolata lottizzazione.
Nel corso degli anni il consiglio comunale ha deliberato l’acquisizione della strada principale, via di Poggio Cavaliere, nonchè, lo scorso anno, della rete idrica , serbatoi depuratori e pozzi, captandone le acque ad uso della cittadinanza tutta.
Questa situazione, di fatto, ha fatto decadere le ragioni che furono fondamento stesso del consorzio.
Oggi i consorziati pagano al Comune (o chi per esso) l’ acqua, il canone di depurazione delle acque reflue, la nettezza urbana ma, a differenza dei residenti nell’ abitato di Ronciglione, sono obbligati al pagamento di ulteriori (pesanti) balzelli quali esose quote consortili per servizi che ormai dovrebbero essere assicurati dal Comune.
Sarebbe giunto il momento che l’amministrazione comunale ponga fine all’immotivato quanto ingiustificato ritardo nella acquisizione al patrimonio del territorio consortile e dei servizi di sua competenza, ponendo cosi fine ad un discrimine che penalizza i residenti di Poggio Cavaliere, a tutt’oggi considerati cittadini di serie B dalle varie amministrazioni che si sono succedute nel tempo.
Ci appelliamo quindi al sindaco ed al consiglio comunale affinché deliberino finalmente quanto da anni richiesto dai consorziati tutti.
Alberto Rossi
Vicepresidente provinciale La Destra Viterbo
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