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Viterbo - Venerdì 10 dicembre alle 17 la presentazione delle mostre
Doppio appuntamento con l'arte della ceramica
Viterbo - 7 dicembre 2010 - ore 11,00

Riceviamo e pubblichiamo - Venerdì 10 dicembre alle 17 presso la sala assemblee della fondazione Carivit in via Cavour, 67 a Viterbo verranno presentate al pubblico le mostre “Nuove acquisizioni – Ceramiche da Spezieria e d’Amore” e “Fischietti in Ceramica”, allestite negli spazi del Museo della Ceramica della Tuscia.

“Nuove acquisizioni – Ceramiche da Spezieria e d’amore”, una raccolta di circa 200 pezzi ove vasi policromi (soprattutto albarelli, boccali, orciuoli, vasi, piatti), collocati sugli stigli d’una antica spezieria, erano destinati a contenere vari medicamenti come acque, unguenti, olii, sciroppi, la Hiera Pigra di Galeno, Decotti, Elettuari, Mostarde e, non ultima, la notissima Teriaca Magna, per la cui preparazione necessitavano oltre sessanta elementi.

Del corredo fanno parte anche molti contenitori in terracotta, ampolle di vetro, strumenti chirurgici utilizzati nel laboratorio dello speziale, macine per la triturazione delle erbe officinali, unitamente ad una rarissima campana da fornace, in terracotta invetriata, per distillare le acque.

Dal contesto della collezione uno studio attento e multidisciplinare, oltre che evidenziare il singolare patrimonio ceramico di cui disponeva lo speziale alla fine del Rinascimento, proprio per il cospicuo arredo della spezieria e del suo laboratorio, ha consentito di ricostruire la storia della medicina del tempo e di illustrare ben venticinque medicamenti, con tutte le sue componenti, seguendo la varietà dei cartigli presenti nei vasi della collezione acquisita.

Ovviamente non mancano simboli delle credenze popolari come la raffigurazione, su di un piatto, del mitico unicorno antropomorfo, dal cui corno sarebbe stata prelevata la “polvere miracolosa” da aggiungere ai medicamenti. La serie dei contenitori ceramici, molti dei quali contrassegnati da marchi mercantili, va anche valutata per aree di produzione, che partendo dalle botteghe artigiane di Viterbo e della Tuscia (tra cui Castro e Acquapendente), vedono presenti i maggiori centri di produzione del tempo: Deruta, Rimini, Montelupo, Firenze, Siena, Urbino.

“Fischietti in Ceramica”, in mostra circa 150 estrosi flauti di terracotta che la mano demiurgica modella nella creta nelle forme che il pignattaro reitera, con sapienza e gesti antichi, fino al soffio finale che anima l’argilla. Forme e suoni nati dalla terra e che, nelle mani altre dei maestri figuli, mutano in pegni d’amore, amuleti, talismani, richiami per uccelli, ocarine o, più candidamente, in giocattoli.

Idee plasmate, materializzate nelle figurine zoomorfe e antropomorfe che dall’America alla Cina, dall’Europa all’Africa, ci rivelano un microcosmo fittile dal tempo osmotico e di segni e simboli universali, sfuggenti alle più articolate classificazioni per tipologia (H. Nixdorff), funzione, area geografica, epoca.

Fra i nuovi demiurghi della creta (perlopiù donne), nelle nuove tecniche ceramiche (bucchero, raku), di colorazione, di stili, si conservano le forme antiche che si animano del suono della terra.

Non svela il segreto nascosto nella mitografia popolare che assegna a ciascuna figurina un ineffabile significato, chi si ferma all’apparenza della forma. Allegorie multiformi che si potenziano del suono del fischio rivolto alle donne, al potere, o per mostrare il potere, o anche per prendere, tutto e tutti, per il sedere. I fischietti? Fragili e semplici giocattoli di terra suonante e giocata.


Inaugurazione: venerdì 10 dicembre 2010 alle 17
Orari: dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17
Ingresso: gratuito per l’inaugurazione. Intero 2.50 euro, Ridotto 1.50 euro
Recapiti per info: 0761-346136 / 0761-223674


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