Riceviamo e pubblichiamo - "Non c'è nulla da fare, la parola d’ordine, anche se nessuno vuole dirla, è “Viterbo, non deve crescere, non deve svilupparsi”.
Questa frase è stata molto tempo fa da noi detta, ma contestualmente, oggi si può riproporre.
Una autostrada Civitavecchia-Cecina di cui non si vede la pietra d’avvio, ancora, no alla trasversale, no all’aeroporto, no all’housing sociale, no alla ferrovia Civitavecchia-Capranica-Viterbo-Orte, ma allora ci domandiamo e domandiamo, viterbo e la sua provincia che devono fare, morire senza occupazione, senza lavoro, senza sviluppo?
Ancora una volta registriamo i segni di una mancata concertazione, dal livello nazionale al livello regionale per finire a quello locale.
Promesse e promesse, cantierizzazioni immediate, ed invece tutto si allunga, se non abbandonato.
Ed ecco che ancora una volta la provincia di viterbo, con i suoi lavoratori ed i suoi cittadini viene abbandonata.
Viterbo e provincia, hanno bisogno di svilupparsi, hanno bisogno di occupazione, hanno bisogno di sbocchi verso il nord, verso roma e verso il porto di civitavecchia, verso cioè uno sviluppo economico, fatto di traffico ferroviario, su gomma e turistico, fatto di scambi.
Ed allora chiediamo con forza che cgil, cisl e uil viterbesi, mettano in piedi riunioni con i politici della regione e locali, e che si facciano i promotori di iniziative mirate, non escludendo un grande sciopero provinciale.
Francesco Palese
Segretario Feneal Uil