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Il gruppo Anonymous promette vendetta contro chi adotti atteggiamenti "anti-Wikileaks"
Il web tenuto in scacco dagli hacker
Viterbo - 9 dicembre 2010 - ore 11,35

La schermata principale di Wikileaks
- Il web tenuto in scacco dagli hacker.

Wikileaks era soltanto l'inizio. Dopo la diffusione, da parte del sito di Julian Assange, di centinaia di migliaia di files della diplomazia americana, gli hacker tornano a colpire.

Lo hanno fatto ripetutamente, in questi giorni. Prima prendendo di mira i siti Internet di Mastercard e Visa. Poi, anche quelli dell'ex governatore dell'Alaska Sarah Palin e del senatore Usa Joe Lieberman, conservatore.

Gli hacker hanno voluto, così, dimostrare la loro vicinanza a Julian Assange e al suo sito.

A lanciare l'attacco al portale della Palin e di Lieberman, il gruppo Anonymous, che ha promesso punizioni esemplari per chiunque adotti comportamenti "anti-Wikileaks".

Visa e Mastercard, secondo Anonymous, lo avevano già fatto, congelando i trasferimenti di fondi al sito di Assange, che, nelle scorse settimane, sollevò un polverone a livello planetario, dopo aver pubblicato migliaia di documenti riservati degli ambasciatori Usa. Un ciclone che si è abbattuto sulle relazioni internazionali, facendole pericolosamente vacillare.

La "colpa" della Palin, a detta di Anonymous, è invece quella di aver definito Assange come "un agente anti-americano con le mani sporche di sangue". Per tutta risposta, il suo sito è stato "congelato" dagli hacker per alcuni minuti.

Quanto a Lieberman, avrebbe chiesto alle aziende americane di ritirare il loro sostegno tecnico a Wikileaks. Da qui, il blocco del suo sito.


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