:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa


Viterbo – 38 le richieste di rinvio a giudizio - Tra gli indagati Armando Balducci
Inchiesta Cev, il 30 giugno l'udienza preliminare
Viterbo - 10 febbraio 2010 - ore 2,30

Armando Balducci
- Inchiesta Cev, il 30 giugno l'udienza preliminare.

Sono 38 le richieste di rinvio a giudizio nell'inchiesta Cev, con l'accusa di abuso d'ufficio e/o emissione di fatture per operazioni inesistenti. Per sedici di loro c'è anche l'accusa di associazione a delinquere.

Sono per lo più amministratori, dirigenti comunali e imprenditori viterbesi. Tra questi l'ex sindaco Giancarlo Gabbianelli, il city manager Armando Balducci e Attilio Moretti, presidente del Cev.

La vicenda fa riferimento al periodo compreso tra il 2002 e il 2008.

Tutto ha preso il via il 21 marzo del 2007, data di inizio del terremoto finanziario delle società partecipate, create nel 2002 per la gestione dei servizi comunali di Viterbo.

In particolare il Cev si occupava degli impianti tecnologici, del censimento dei tributi, recupero multe, illuminazione pubblica e altro.

L'inchiesta è partita dalla procura, dopo il sequestrato di un enorme quantità di documenti in cui gli uomini della guardia di finanza hanno rilevato diverse irregolarità.

Si tratterebbe del pagamento, da parte del Comune al Cev, di importi superiori rispetto a quanto stabilito per l’esecuzione dei servizi, l’indebita erogazione di finanziamenti per ripianare le perdite della società partecipata maturate nel tempo e il pagamento di spese straordinarie, che avrebbero generato debiti fuori bilancio.

E' dalle indagini sul Cev, che sono emersi altri elementi che hanno portato la Procura viterbese ad aprire nuovi fascicoli. Il primo dei quali è stata l'operazione Dazio, in cui sei persone sono finite in carcere con l’accusa, a vario titolo, di concussione e corruzione.

Tra queste c’è Massimo Scapigliati, caposervizio del settore cave del Comune di Viterbo. Nonché funzionari della Regione Lazio, della Soprintendenza e due imprenditori viterbesi.

Da questa è anche emersa quella sulla redazione della variante al piano regolatore necessaria a ospitare lo scalo e a tutte le infrastrutture connesse. Anche in questo caso si parla di corruzione.

Quattro i destinatari degli avvisi di garanzia: l’assessore comunale Fabrizio Purchiaroni, l’ex city manager Armando Balducci, e i due dirigenti comunali Giorgio Falcioni ed Emilio Capoccioni.

Adesso l’inchiesta Cev passa nelle mani del giudice per l’udienza preliminare. Il prossimo prossimo 30 giugno, infatti, tutti gli indagati dovranno presentarsi in tribunale.

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564

Condividi