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Omicidio di Civita Castellana - Un uomo e una donna ascoltati per ore dagli inquirenti
Due persone nel mirino degli inquirenti
Viterbo - 10 febbraio 2010 - ore 3,10

La casa in cui Marcella Rizzello abitava col suo compagno
La bara di Marcella portata a spalla, dopo i funerali
Marcella Rizzello con il compagno Francesco Vincenzi e la piccola Giada
- Omicidio Rizzello, due persone nel mirino degli inquirenti.

Continuano a valanga gli interrogatori per l'omicidio di Marcella Rizzello, la 30enne di Civita Castellana uccisa a coltellate, mercoledì 3 febbraio nella sua casa.

In attesa dei risultati delle indagini dei carabinieri del Ris e dell'autopisia continuano a sfilare le persone nellla caserma dei carabinieri di Civita Castellana.

I militari starebbero ascoltando amici e conoscenti, concentrandosi principalmente a quelli del periodo precedente la convivenza della donna insieme a Francesco Vincenzi.

Tra loro, un uomo e una donna avrebbero colpito l'attenzione dei carabinieri.

I militari li avrebbero ascoltati per ore, ripetendo movimenti e spostamenti del giorno dell'omicidio.

Due giorni fa, inoltre, è tornato nella caserma di via Terni anche il padre della vittima, Pasquale, ascoltato di nuovo per fornire altri chiarimenti.

Oltre a loro, sono state diverse le persone chiamate a rispondere a domande a cui ancora non si è trovata risposta.

Gli interrogatori vanno avanti, a conferma della strategia a tutto campo adottata da Renzo Petroselli, titolare delle indagini.

Diversi gli elementi che portano gli inquirenti a pensare che l'aggressore sia un amico o un parente di Marcella.

Lo scenario resta comunque oscuro. Sono ancora molti i dubbi da risolvere in cerca dell'assassino che ha ucciso brutalmente Marcella con una coltellata alla gola di fronte alla figlioletta.

Le prime risposte potrebbero arrivare dai risultati delle analisi e dei materiali raccolti dal Ris nella villetta di via dei Latini.

Il lavoro dei carabinieri sulla scena del crimine è andato avanti per ore e ore, in cerca di un indizio che fornisse una risposta alle tante domande irrisolte.

E attesi sono anche gli esiti dell'autopsia, che potrebbero confermare la presenza di frammenti del dna dell'assassino sotto le unghie della Rizzello.

Sono state effettuate, inoltre, delle analisi sulla macchina del compagno della vittima, che è stata sequestrata qualche giorno dopo l'omicidio.

Ma a essere controllate, in cerca di macchie di sangue, sono state anche altre macchine. Gli inquirenti sarebbero, infatti, convinti che l'omicida si sia sporcato le scarpe e, probabilmente, anche i vestiti con il sangue della vittima.

Quindi potrebbe aver lasciato delle tracce sul sedile e sui pedali dell'auto con cui si è allontanato da via Dei Latini, alla periferia di Civita Castellana. Ma nelle auto controllate finora non ci sarebbe niente di sospetto.

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