- “Apro l’archivio: il primo rullo è datato 24 febbraio 1999, manifestazione per Ocalan a Roma...un piccolo errore, sono passati undici anni… Lo guardo: le prime tre foto sono di un libro che stavo leggendo, in seguito la manifestazione e poi le ultime tre foto alla casa materna” così Daniele Vita racconta le immagini che verranno esposte a partire da venerdì 12 febbraio nello spazio della compagnia Tetraedro, in via Chigi 12.

Sono foto che parlano di questo territorio, undici anni di terra da autoctono, dove viene trasmesso il senso della non partenza, i piccoli processi che fanno cambiare il territorio e il tentativo di registrarli.

“Il viterbese, la mia terra, dove negli anni ho registrato piccole cose, pochi paesaggi, poche campagne, nessun tramonto, solo un bosco che rappresenta le mie radici, il mio stare, l’andare, la quiete e soprattutto le persone incontrate …nei faldoni dell’archivio trovo tanti visi, volti incerti e felici…”.

“Il mio amore per questo luogo - continua Daniele -si è svelato prima con la religione, cercavo nei pellegrinaggi qualcosa di autentico e vero che non ho mai trovato, in seguito ho cercato i sorrisi dei bambini figli di stranieri, le seconde generazioni tanto citate… altri bambini invece si esercitano, suonano, fanno orchestra e passano orgogliosamente dai giochi al palcoscenico”.

Il fotografo cerca luoghi che non si devono vedere, nascosti, dove si respira e si cerca di sopravvivere nel quotidiano, si trova a fotografare volti di persone che vivono fuori dalla società e dal tempo quotidiano “lo chiamano mamma gialla e noi non sappiamo neanche dove si trova”.

Daniele si è trovato in questi lunghi anni a vivere anche il teatro lasciandosi affascinare dalle luci di un teatro, le sue ombre, il suo nero, “lo capisco poco il teatro, spesso dopo una visione mi serve del tempo per capire, per fortuna mi si chiede di fotografarlo e ho la scusa della macchina fotografica come non risposta”.

Ed è proprio in uno spazio dedicato al teatro che si aprirà la sua mostra “Dieci anni di terra” dedicata alla Tuscia, al Tetraedro in via Chigi 12.