- Un manichino al posto di Marcella per ricostruire la scena del delitto.
Si è svolto nella giornata di ieri, 12 febbraio, un secondo sopralluogo degli investigatori nella casa di Marcella Rizzello, la giovane donna di Civita Castellana trovata morta lo scorso 3 febbraio.
I carabinieri del reparto investigazioni scientifiche e del reparto analisi criminologiche, recatisi nella villetta di via dei Latini, hanno cercato di ripercorrere i drammatici momenti successivi all’omicidio.
Quando, cioè, Francesco Vincenzi, il compagno della 30enne uccisa, è entrato nella camera da letto e ha visto Marcella senza vita, in un lago di sangue.
Con accanto la piccola Giada, la bimba di 14 mesi nata dalla relazione con Marcella, che piangeva disperatamente.
Per ricostruire la scena, si sono serviti di un manichino, adagiato sul letto della camera, e della collaborazione di Francesco Vincenzi e della sorella. Proprio a quest’ultima, infatti, avrebbe telefonato Vincenzi subito dopo aver scoperto il cadavere della sua donna.
Gli accertamenti, iniziati intorno alle 14,45 di ieri, sono andati avanti fino alle 18,15, sotto lo sguardo vigile del pm Renzo Petroselli.
Allo scopo di scoprire se, oltre alle macchie di sangue lasciate da Marcella, ve ne siano altre, sulla scena del delitto, riconducibili all’assassino, che potrebbe essersi ferito durante la colluttazione con la sua vittima.
Al sopralluogo di ieri potrebbero seguirne altri nei prossimi giorni. Forse già questa mattina i Ris si recheranno nuovamente nella villetta di via dei Latini per esami più approfonditi.
