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Bolsena - Dopo che era stato negato loro l'accesso agli atti - Interviene Petti (Pdci)
"Il Tar ha dato ragione ai cittadini"
Viterbo - 15 febbraio 2010 - ore 12,30

Radames Petti, Pdci Bolsena
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Riceviamo e pubblichiamo - Il Tar del Lazio ha emesso nei giorni scorsi una sentenza in cui dà ragione a un gruppo di cittadini di Bolsena che si erano rivolti alla giustizia amministrativa, dopo che il Comune aveva negato loro l’accesso agli atti, condannando l’amministrazione a pagare anche un'ammenda di 2mila euro.

Era ovvio che il Tar emettesse una tale sentenza: l’accesso agli atti è chiaramente disciplinato dalla legge 241/90 che tutela la trasparenza dell’azione amministrativa nei confronti dei cittadini. Ma il sindaco ha comunque negato le carte.

Questo ci porta a fare due considerazioni.

La prima è direttamente riconducibile all’arroganza, della quale l’amministrazione Equitani prima e Dottarelli poi hanno fatto il tratto distintivo della propria azione amministrativa.

Chi viene eletto, sulla base del successo elettorale, può fare tutto. Anche rifiutare di produrre la documentazione al cittadino che vuole difendere i suoi diritti. Anche disporre liberamente della cosa pubblica, ad esempio tamponando senza permessi due finestre del palazzo comunale e rifiutandosi di riaprirle persino dopo l’intimazione delle autorità competenti.

Ma viviamo per fortuna ancora in uno stato di diritto, per cui può succedere che mentre il Tar intima all’attuale sindaco di consegnare la documentazione ai cittadini, l’ex sindaco venga rinviato a giudizio per le finestre (il 25 marzo prossimo ci sarà la seconda udienza del processo a suo carico).

La seconda considerazione investe invece direttamente i cittadini, anche quelli che non seguono da vicino la politica amministrativa.

Ad oggi ancora non sappiamo chi ha pagato la tamponatura delle finestre, la presa in giro della semi-riapertura esterna e i vari progetti presentati solo per non darla vinta al buon senso e alla legge (anche se è lecito supporre che quei soldi siano stati prelevati dalla casse comunali, in un modo o nell’altro).

Di sicuro però sappiamo che i 2mila euro di spese processuali, che il Comune dovrà pagare in base alla sentenza del Tar, saranno direttamente prelevati dalle casse comunali.

Soldi pubblici, soldi di tutti i cittadini che, anche in questo caso, come per le finestre, verranno sperperati per un capriccio del sindaco che non ha voluto consegnare ai cittadini le carte richieste (tra l’altro, se tutto è stato fatto in maniera regolare, perché rifiutarsi di mostrarle, quelle carte?).

E’ questa la “buona amministrazione” che Equitani prima e Dottarelli poi vanno sbandierando ai quattro venti? E questo il tanto decantato “governo del fare”?


Radames Petti
Bolsena

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