Riceviamo e pubblichiamo - ”Stiamo superando il limite della decenza”. Così il presidente della Camera Gianfranco Fini ammonisce i deputati che ricoprono ancora doppi incarichi incompatibili.
"Fare insieme il presidente della provincia, il sindaco e il parlamentare - ha rilevato - significa abusare della fiducia degli italiani. Che non hanno l'anello al naso".
Queste parole – riportate sui quotidiani nazionali - meritano attenzione nella Tuscia, e non solo perché il primo cittadino del capoluogo è direttamente interessato.
Intanto è opportuno dire che non si può non essere d’accordo con quanto afferma Fini: anche secondo noi Marini deve optare per un solo incarico. E’ effettivamente una questione di decenza.
Pensiamo inoltre al Consiglio provinciale: una assemblea che nella stragrande maggioranza è costituita da sindaci e amministratori locali. Dirò una cosa impopolare ma ovvia: una assemblea - quella di Palazzo Gentili - nella quale i consiglieri si dedicano esclusivamente alle questioni provinciali, dedicandovi il 100% del loro tempo sarebbe sicuramente più efficiente.
Ma i partiti pensano che sia più importante rastrellare consensi - penso alla doppia lista dei sindaci del Pd di cui si discute in queste ore - piuttosto che far funzionare meglio l’ente provinciale.
Poiché è una prassi condivisa da tutti sembra inutile affrontare il discorso? No. Ritengo che le questioni come questa debbano essere sempre affrontate perché è salutare e giusto augurarsi tempi migliori e amministratori ben al di sopra del limite della decenza.
Sinistra Ecologia e Libertà della Tuscia
Il portavoce
Umberto Cinalli