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Elezioni provinciali - L'appello della Sinistra unita a superare le spaccature interne al partito e individuare un percorso comune
"E' ora che il Pd rinsavisca"
Viterbo - 18 febbraio 2010 - ore 15,15

Alcuni esponenti della Sinistra durante la conferenza stampa
Umberto Cinalli (Sinistra e libertà)
Mario Ricci (Sinistra e libertà)
Alfio Cortonesi
Rita Capponi (Idv)
Paolo Egidi (Comunisti Italiani)
- Superare le spaccature e puntare su un programma condiviso.

Sinistra e libertà, Comunisti italiani, Rifondazione e Italia dei valori hanno idee precise sulle elezioni provinciali.

E questa mattina, in conferenza stampa, lo hanno espresso a chiare lettere. Prendendo le distanze dall'atteggiamento del Pd, che, in questi giorni, invece si trova più impegnato a risolvere lotte interne al partito che a preoccuparsi delle elezioni.

“A una settimana dalla chiusura delle liste – esordisce Mario Ricci (Sel) -, siamo senza un candidato. Nessun nome. Avevamo proposto Alfio Cortonesi, docente dell'università della Tuscia. Un nome di prestigio, che non è stato neanche preso in considerazione”.

E lo stesso Cortonesi ha ufficializzare il suo ritiro dalla corsa alla presidenza della Provincia. “La Sinistra mi ha chiesto di candidarmi – dice Cortonesi -. Ho dato la mia disponibilità, perché apprezzo il loro modo di fare politica: diverso, aperto alla società e che guarda alla gente.

Metto, comunque a disposizione le mie competenze – conclude -. La situazione di questi giorni non è da stimolo a compiere passi del genere. Ed è per questo che oggi la mia disponibilità viene meno”.

Ricci, il più agguerrito, riprende la parola e torna sulle alleanze e sui programmi. “Stiamo assistendo a una sceneggiata – riprende la parola Ricci -. Noi siamo abituati alla politica vecchio stile.

Un mese fa abbiamo avanzato proposte su persone e programmi. A oggi, vedere che c'è chi continua a puntualizzare cose assodate, ci lascia di stucco.

Abbiamo assistito con pazienza alla telenovela Udc-Pd. Abbiamo rispettato i tempi di decisione del maggiore partito della coalizione. Adesso bisogna solo superare questa situazione che non è più sopportabile.

Va riconosciuta a tutti pari dignità e trovare una soluzione definitiva alla vicenda della presidenza.

E' il momento di uscire dalle secche della lotta interna – sbotta -. Il nostro è un appello al Pd a rinsavire da una situazione che, lui stesso ha compilicato. Il nostro valore aggiunto resta. Indipendentemente da come andranno le cose”.

I partiti di Sinistra avevano fatto due richieste al Pd: risolvere la questione Udc e superare l'eventualità di una doppia lista interna al Pd. Quelle che 5 anni fa facevano capo rispettivamente a Margherita e Ds.

E che oggi corrispondono alle mozioni: gli sposettiani favorevoli all'alleanza con la Sinistra. E i fioroniani che non vedono di buon occhio l'intesa.

"Deve comunque uscire un nome dal tavolo del centrosinistra – continua -. Noi non vogliamo addossarci i problemi degli altri partiti. Ma non possiamo permettere la politica di chi vuole andare a perdere.

Ci interessano le persone e non le poltrone. Ai precari e ai cassa integrati non gli può fregare di meno di chi si prenderà una poltrona a palazzo Gentili e delle liti che nacono intorno a questa questione. Costruiamo un percorso condiviso e facciamola finita con i giochi”.

Stesso parere per Rita Capponi dell'Italia dei valori. “Ci siamo inseriti in un percorso politico che si preoccupa del buon governo e del territorio. Abbiamo atteso risposte, individuando mediazioni sul programma e superando punti, a volte, inconciliabili.

Dobbiamo pensare alla comunità e alla legalità, con l'obiettivo di sconfiggere il centrodestra, che è spaccato e non sta dando una buona immagine di sé - conclude -. Bisogna andare unitariamente alle elezioni e non pensare ad altro”.

In definitiva la sinistra chiede di correre con quella stessa ricetta che cinque anni fa li ha portati a conquistare la presidenza di palazzo Gentili.

“Alla fine non ci interessano i posti e le poltrone. E non vogliamo nemmeno che i problemi di un partito possano avere ripercussioni su di noi. L'unica cosa che vogliamo è il rafforzamento e il miglioramento del governo degli ultimi cinque anni, consapevoli che non partiamo da zero”.

Oggi pomeriggio alle 16 è prevista una riunione tra Pd e centrosinistra, nella quale tutti i misteri dovrebbero essere svelati.

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