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Elezioni - Il segretario Allegrini: “Evitare la condizione paludosa dei cinque anni in Provincia”
Pd: Alleanza con la sinistra sì, ma non a ogni costo
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 18 febbraio 2010 - ore 15,15

Angelo Allegrini
- C'era una volta (o forse non c'è mai stato), il Partito democratico a Viterbo.

Dove a decidere era la direzione provinciale e dove la minoranza conduceva le sue battaglie, poi si atteneva alle decisioni dell'assemblea.

Oggi non è così (o forse non lo è mai stato). “Vogliono far passare i lupi per agnelli – spiega il segretario provinciale Angelo Allegrini – e gli agnelli per lupi”.

Riferimento alla mozione Bersani, pronta a tutto pur di mantenere l'alleanza con il centro sinistra in Provincia.

A tutti i costi. Come circolato in un comunicato (quasi) anonimo nei giorni scorsi.

Alleanza a tutti i costi, quindi? Non esattamente. “Sono il primo – spiega Allegrini in conferenza stampa – ad avere ricercato la convergenza più ampia possibile, dal centro fino alla sinistra con cui abbiamo governato a palazzo Gentili, ma un accordo non si fa a prescindere. Dev'esserci un'intesa”.

E tra Pd e le altre formazioni, non sembrano esserci identità di vedute. “Se nel programma vogliamo inserire la lotta all'obesità – spiega Allegrini – va bene e siamo tutti d'accordo.

Ma io registro che su temi come aeroporto o corridoio tirrenico, serve chiarezza. Per noi sono priorità. Non per gli altri. C'è l'obbligo della chiarezza”.

Altrimenti si corre un rischio. “Di finire nella condizione paludosa in cui ci siamo trovati per cinque anni in Provincia. Un governo fatto di continui compromessi, che ha determinato un sostanziale immobilismo.

Non si può dimenticare la vicenda dell'acqua.

Il Siit è rimasto senza energia elettrica a causa delle titubanze con cui l'Ato ha gestito l'incorporazione, di fatto bloccata. Sono per l'acqua pubblica, ma non possiamo fare finta che non esista un obbligo legislativo che porta verso la privatizzazione.

Questi sono punti su cui va fatta chiarezza, non facendo alleanze a tutti i costi.

Non si può ricadere nella politica del passato, le condizioni programmatiche devono essere chiare. Non ci si mette insieme solo per vincere, poi bisogna governare”.

Concetto chiaro. Solo che la mozione Bersani chiede a gran voce che l'alleanza si faccia, costi quel che costi. Che si fa?

“Esistono gli organi deputati a decidere. C'è la direzione provinciale. Si decide a maggioranza, perché il tempo della mediazione è finito. L'abbiamo tentata a lungo, ma c'è sempre stata rifiutata o accettata fuori tempo massimo”.

Quando la prossima riunione? “Aspettiamo che il segretario Mazzoli convochi il vertice regionale – anticipa Allegrini - quindi ci muoveremo anche noi. Credo lunedì o martedì”.

Chissà se gli sposettiani accetteranno di buon grado. “Non si può andare contro le regole o minacciare scissioni, solo perché non si ha la maggioranza dei voti”.

Ancora da decidere il nome del candidato alla presidenza della Provincia. Si parla di Federico Grattarola. “E' uno dei nomi fatti – precisa il segretario provinciale – ce ne sono diversi.

Abbiamo fatto due direzioni provinciali, portando avanti l'ipotesi Mazzoli come candidato naturale, quindi sostenendo la necessità di scegliere fra chi ha amministrato in questi cinque anni.

Abbiamo anche proposto Panunzi, mozione Bersani. Ma non è stato recepito. Oggi se ne torna a ridiscutere”.

Chissà se sarà l'ultima volta.

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