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Viterbo - La segnalazione di Lino Rocchi (Rdb)
"Provincia, il nuovo timbratore crea solo problemi"
Viterbo - 18 febbraio 2010 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo - Dal 1° gennaio è in funzione presso l’amministrazione provinciale un nuovo sistema di rilevazione delle presenze, che è  stato presentato dall’Amministrazione come un sistema che avrebbe consentito di superare una serie di disfunzioni segnalate con il precedente  impianto.

Tra i benefici attesi vi erano la riduzione del personale addetto alle registrazioni, una sensibile riduzione di scambio di comunicazioni ed autorizzazioni, ed era certamente  attesa anche la certezza delle timbrature da parte del dipendente, ed una semplificazione nell’accesso, da parte del lavoratore, alla propria situazione presenze.

Così purtroppo non è, giungono invece  numerose segnalazioni di cattivo funzionamento prontamente segnalate al presidente, al direttore generale, all’assessore al personale ed ai dirigenti interessati dal Coordinamento Rdb interno alla provincia, ma mentre i Dirigenti hanno provato a darci delle giustificazioni da parte dei vertici politici c’è solo silenzio; saranno stati risucchiati dalle nuove “macchinette” per la rilevazione delle presenze in uno sconosciuto buco nero? O sono in tutt’altre faccende affaccendati?

È vero, c’è aria di traslochi ai piani nobili, ma i lavoratori hanno diritto ad avere risposte chiare ed esaustive.

Già alla prima riunione di gennaio feci notare che ci sarebbero stati problemi con questo nuovo sistema e stigmatizzai la decisione della provincia di non procedere in parallelo con i due sistemi, (il vecchio ed il nuovo in via sperimentale), come hanno già fatto molte altre amministrazioni in situazioni simili, ma, tant’è Viterbo è Viterbo.

Rimane insopportabile, però, il “percorso di guerra” che quotidianamente debbono affrontare i dipendenti per entrare al lavoro: in particolare lavoratori che debbono indicare giustificativi per il ritardo di un minuto oltre la flessibilità e che un operatore deve  registrare al fine di eliminare  quella che dal sistema è considerata assenza; gruppi  di lavoratori per la timbratura al rientro della pausa pranzo costretti all’attesa, con un display che non visualizza i secondi, perché qualora timbrassero una pausa di 14 minuti e 30 secondi verrebbero esclusi dal buono pasto; dipendenti andati in missione con ore eccedenti che non risultano perché il sistema in automatico definisce la durata della missione e quindi necessita essere manualmente corretta, ecc.

La Rdb è fermamente convinta che siano tutte fattispecie risolvibili ma resta altrettanto convinta che tali inconvenienti derivino da un eccessivo desiderio di controllo attraverso sbarramenti e codici di cui i lavoratori neanche conoscono il meccanismo, cosa incomprensibile per un programma che, si vocifera, sia costato 100.000 euro e che, ad ogni intervento della ditta fornitrice l’Amministrazione paghi 1800 euro.

Nessuna risposta ci è giunta dai vertici politici alla richiesta di incontro urgente presentata l’8 febbraio per noi sono quindi assenti ingiustificati, se hanno bisogno di una sveglia siamo disposti a fornirla insieme a tutti i lavoratori che sono stanchi di essere mortificati e di essere sempre in secondo piano scavalcati perennemente da “altalene politiche” e da “esternazioni da avanspettacolo”.

Lino Rocchi
Rdb Cub

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