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Elezioni regionali - La Bonino fa il pieno a Palazzo Gentili
"Subito il raddoppio della Viterbo-Roma"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 20 febbraio 2010 - ore 19,40

Gallery - La Bonino a Viterbo
Emma Bonino arriva in via Saffi
La Bonino con Mazzoli
Ma Emma, è solo Sposetti!
Lo sappiamo, lo sappiamo è una cosa triste...
La Bonino manda un messaggio ai cattolici
- Il primo atto concreto di Emma Bonino presidente, in caso di vittoria, far partire i lavori per il raddoppio della ferrovia Roma – Viterbo.

Nella sala conferenze di via Saffi sono in centinaia ad attenderla. La candidata del centrosinistra in Regione arriva con una ventina di minuti di ritardo e lungo via Saffi le prime risposte per Viterbo.

“Ho avuto modo di vedere le carte – osserva rispondendo ai giornalisti – in Regione il progetto di raddoppio è in stato avanzato, credo sia il primo atto che si possa fare. Così da raggiungere Roma in settanta minuti. Non sfugge a nessuno il problema delle infrastrutture per questo territorio”.

La sala è colma, così come il piano terra di palazzo Gentili e la parte esterna. Circa seicento persone sono venute a vederla. Qualcuno costretto a seguirla sul maxischermo allestito nell'androne.

Spazi più ampi, fanno sapere dal Pd, purtroppo non c'erano per questo sabato.

Tutto il partito (compatto per le regionali), ma anche gli altri esponenti della coalizione, ad accoglierla. Si vede Ugo Sposetti, ma non Giuseppe Fioroni. E' a Torino per la chiusura delle liste.

Ma la politica resta lontana dal candidato presidente. Al tavolo soltanto Emma Bonino e Alessandro Mazzoli. A fare gli onori di casa, come presidente della Provincia.

Lei ribadisce il suo impegno. “In caso di vittoria – spiega – ci saranno incarichi di responsabilità per rappresentanti di tutte le province”. Quindi, un assessore almeno sarà di Viterbo. Detto del raddoppio della ferrovia, ci sarebbe anche la Cassia in lista d'attesa. “E' un problema serio – spiega – che riguarda i rapporti con il Governo”. C'è tempo.

“Nel Lazio la partita è aperta – spiega Mazzoli nell'introduzione – con Emma Bonino abbiamo il vantaggio di un candidato autorevole”. Lei sorride, salutando le persone che incrocia con gli occhi al di là del tavolo. Al collo, una sciarpa gialla, il colore che contraddistingue la sua campagna elettorale. All'insegna della trasparenza e della legalità.

“Rendendo tutto pubblico – sostiene – dagli stipendi, ai bandi, agli appalti. Un ritorno della legge e delle regole. E' facile parlare di legalità la domenica, difficile è praticarla dal lunedì al sabato. La nostra deve essere una società dei diritti e dei doveri. Non dei favori. Siamo cittadini e cittadine”.

Quindi ancora su Viterbo. “Basta venirci – continua – per rendersi conto della sua bellezza, da valorizzare turisticamente, per otto mesi l'anno”. Quindi il no convinto al nucleare. Che strappa uno dei tanti applausi della sala.

“Mi ricordo tanti anni fa quando sostenevo a Montalto le ragioni del no – ricorda Emma Bonino – dopo anni, siamo ancora qui. Non è utile, non si va da nessuna parte. Non lo vogliamo da nessuna parte, non solo nel Lazio”. Poi la sanità.

“La Regione ha fatto il massimo, con l'eredità pesante che è stata lasciata. E che pagate voi. Dieci miliardi di euro, con un mutuo trentennale da 380milioni l'anno, che hanno portato Iperf e Irap al massimo.

E siamo ancora in disavanzo per un miliardo e 300 milioni. La mia idea è che gli ospedali non sono la risposta a tutto, quando non servono, dobbiamo mettere in campo servizi alternativi, domiciliari. Un posto letto costa 500 euro il giorno. Una badante 800 al mese. No, quindi, alle ospedalizzazioni quando non servono, aiutiamo in modo diverso i cittadini”.

La chiusura è in rosa.
“Più valore al patrimonio femminile, ma fatevi valere di più, siate più coraggiose”. E un invito a tutti: “Siate un'ora al giorno candidati presidente, ditelo in giro, al bar, se ci credete, che votate Emma Bonino.

Non vogliamo sporcare le città con manifesti abusivi. Ci sono gli spazi per farlo e pretenderemo dagli altri lo stesso comportamento.

Possiamo addobbare le finestre di casa e i finestrini delle auto”. La stretta di mano ai presenti e l'abbraccio con Ugo Sposetti, chiudono l'incontro.

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