- In un'affollata aula consiliare del comune di Civita Castellana si è svolta sabato mattina la presentazione del libro "Enrico Minio. Un sindaco riformista nell'Italia del dopoguerra".

Uomo molto stimato ed ammirato non solo a Civita Castellana, paese che ha guidato per circa quindici anni, ma anche a livello nazionale, per il suo impegno in parlamento, Enrico Minio è stato ricordato dal curatore del libro Oscar Gaspari, oltre che da Luigi Cimarra e Sante Cruciani, che hanno contribuito alla stesura dell'opera.

Ad aprire la presentazione è stato il sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli che ha voluto sottolineare come grazie al libro edito da Donzelli si possa gettare una luce nuova sulla vicenda personale e politica di Enrico Minio.

"E' importante anche sapere che i civitonici possono finalmente lasciare alle spalle il senso di colpa per il suicidio di Minio - ha affermato il sindaco - Si evince dal testo infatti che la decisione di non ricandidarsi a sindaco e al parlamento è maturata tutta in seno al partito comunista e non per cause legate alla politica locale, come molti cittadini hanno creduto".

Un uomo a cui all'improvviso è stata tolta la possibilità di governare il paese e di mettere a disposizione le proprie energie nella politica nazionale: questo è stato anche Enrico Minio sul finire della sua esistenza, come descrive il libro.

A questo proposito Luigi Cimarra ha sottolineato quanto utile a far luce sull'ultima parte della vita di Minio sarebbe l'acceso agli archivi del pc, per leggere le lettere che Enrico Minio scriveva ai dirigenti del suo partito mentre lo stavano estromettendo dalla vita politica.