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Elezioni provinciali - Il segretario del Pd invita il deputato a occuparsi dei lavori parlamentari
Allegrini: La misura è colma
Viterbo - 21 febbraio 2010 - ore 16,46

Angelo Allegrini
Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo con attenzione il resoconto della odierna conferenza stampa di Ugo Sposetti non posso trattenermi dall'osservare che forse sarebbe meglio che si occupasse di più dei suoi lavori di parlamentare e di capogruppo al Comune di Viterbo piuttosto che cercare di imporre a tutti i costi la sua volontà sul partito.

In queste ore ho cercato di tenere un profilo basso e non ho stigmatizzato la firma scissionista di Andrea Egidi, come pure in molti mi avevano sollecitato a fare, perché non posso non avere a cuore le sorti del progetto democratico e per rispetto di tanti iscritti ed elettori che non capiscono cosa sta succedendo.

Non amo né le divisioni né i litigi e quello che faccio lo faccio perché ci credo, senza guardare all'interesse personale, a differenza dei molti che in queste ore si preoccupano solo di posizionarsi nella maniera a loro più conveniente, ma credo che la misura sia colma.

Come se niente fosse sento dire nello stesso tempo che, dopo la bufala colossale piazzata solo pochissimo tempo fa da quel partito, forse non solo a noi ma anche al suo segretario Santucci, bisognerebbe oggi ritornare a parlare con l'Udc e contemporaneamente mettere in piedi proprio con quella parte di sinistra che ha visto il diavolo nella possibile alleanza con i centristi "una coalizione unita, coesa e leale, con un programma in linea con quello per la Regione".

Sento poi dire dallo stesso parlamentare che si è fatto stampare i manifesti con gli aeroplani e che ha portato Adr a Viterbo a parlare con gli imprenditori della nostra provincia che si è fatto una risata insieme a Capaldi sapendo che non c'è un centesimo per l'aeroporto.

Sono costretto ad ascoltare l'insinuazione che "qualcuno si sta preparando a scelte diverse dopo le elezioni" proprio da chi si è posto a capo di un partito-ombra, strutturato territorialmente in fondazioni, con il proprio patrimonio immobiliare e finanziario e i propri dipendenti piazzati come commissari del soviet dentro le sedi provinciali per controllare l'azione di un povero "ragazzo" che come me deve "stare calmo" perché "quando si è candidato non è arrivato da nessuna parte".

Mi pare a questo punto chiaro come il sole che la vera ragione di tutta questa confusione non sia né la linea politica, né la divergenza sui temi programmatici ma solamente la riaffermazione del comando su un partito che cerca - Dio sa se con fatica - di ragionare con la testa propria.

Io fino adesso non ho mai sostenuto - a differenza di chi ha venduto promesse congressuali che ora sa di non poter mantenere - nessun candidato alla Provincia piuttosto che un altro; ho soltanto provato a ridare dignità alla politica e al nostro vituperato partito democratico.

E' un compito difficile, un fardello pesante che sarebbe più agevole scaricarsi di dosso ma che appartiene ai doveri che competono al segretario.

Diceva Don Bosco due cose: che non bisogna aspettarsi le lodi del mondo e che il demonio ha paura della gente allegra.

Questo è lo spirito con cui mi presenterò serenamente alla direzione provinciale di martedì, non so se altri saranno in grado di fare lo stesso.

Angelo Allegrini
Segretario provinciale Pd Viterbo

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