Le votazioni per l'elezione del capofacchino e del presidente del Sodalizio |
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Massimo Mecarini |
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Sandro Rossi |
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- I facchini hanno scelto. E non hanno nemmeno avuto troppi dubbi.
Le elezioni del Sodalizio dei facchini di Santa Rosa per il rinnovo del direttivo sono state un plebiscito per la cordata di Massimo Mecarini e Sandro Rossi.
Rieletti a pieni voti rispettivamente presidente del Sodalizio e capofacchino.
Oltre a loro entrano a pieno titolo nel direttivo Paolo Moneti come vicepresidente (157 voti) e i cinque consiglieri: Getulio Laureti, Luigi Aspromonte (164), Danilo Frittelli (145), Ferdinando Marignoli (103) e Alessio Malè (158).
Che la vittoria sarebbe stata netta e senza ombra di dubbio la cordata Mecarini - Rossi lo ha intuito quasi subito. Già durante lo spoglio dei voti dei consiglieri la situazione era chiara. Ma di certo il tandem Mecarini-Rossi non si aspettava di diventare il binomio più amato nella storia del Sodalizio. Già dalle 21 di ieri sera nell'ex chiesa della Pace si alzavano i primi brindisi.
Alle 22 tutti erano incontenibili. Baci, abbracci e tanti complimenti. Per un'elezione che rimarrà nella storia. Eh sì perché Mecarini ha ottenuto 165 consensi lasciando Politini a 47 voti. Rossi batte tutti con un consenso pari a 171 voti. Per Ricciardi non c'è stata storia, si ferma a 43.
“Siamo andati oltre le più rosee aspettative - commenta così la sua elezioni Massimo Mecarini -. I facchini hanno premiato il lavoro e l'impegno che tutto il direttivo ha profuso in questi anni. Abbiamo lavorato per il rinnovamento e continueremo a farlo. Il Sodalizio sarà sempre presente per la comunità nel segno della solidarietà. Non a caso martedì andremo all'Aquila a consegnare gli assegni che avevamo promesso a Santa Rosa”.
E se Mecarini è al settimo cielo Rossi non sta più nella pelle. “Rispetto all'elezione precedente è un risultato immenso. Segno che il lavoro svolto è stato apprezzato da tutti. Questi numeri sono la prova evidente che il sodalizio non è spaccato. Siamo insieme, tutti insieme. Da domani si continua a lavorare come abbiamo sempre fatto”.
Unico momento di silenzio e tensione c'è stato quando Luciano Tola, presidente dell'assemblea, durante lo scrutino ha trovato una scheda bianca nell'elezione del capofacchino. “Scusate – dice rivolgendosi ai facchini radunati li sotto – ma chi vota scheda bianca per il capofacchino non è un facchino”. Un'opinione, accolta prima con silenzio poi da un applauso.
I facchini hanno scelto. Ora si pensa solo al tre settembre.