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Montalto di Castro - L'assessore regionale Parroncini sullo sviluppo energetico
"No al nucleare, puntiamo sulla green economy"
Viterbo - 22 febbraio 2010 - ore 12,15

L'assessore regionale Giuseppe Parroncini
- “Mentre l’Europa ha deciso sul pacchetto clima ed energia 20-20-20, il governo con il nucleare vuole mandare l’Italia in direzione opposta”.

Lo ha detto l’assessore regionale agli Enti locali, alle reti territoriali energetiche, portuali, aeroportuali e dei rifiuti, Giuseppe Parroncini, ieri a Montalto di Castro, nel corso dell’iniziativa “Nucleare? Noi abbiamo un’altra idea”.

Erano presenti anche il sindaco Salvatore Carai, il vice sindaco Angelo Brizi, il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, l’assessore all’Ambiente della Provincia Tolmino Piazzai, Riccardo Valentini dell’Università della Tuscia, Giovanni Marsili, ricercatore dell’Istituto superiore della sanità, e il coordinatore del circolo Pd locale Claudio Marrocchi.

“Vogliamo uno sviluppo – ha detto Parroncini - basato su un’idea chiara e senza ambiguità. E mentre la portiamo avanti, la destra sta provocando il nostro territorio, gravandolo di ogni servitù e impedendogli di crescere. Qualche esempio concreto. Con l’appoggio del governo Prodi, la Regione Lazio ha deciso di localizzare a Viterbo il nuovo aeroporto.

Ci siamo impegnati di conseguenza per migliorare la rete infrastrutturale, permettendo la riapertura del cantiere della trasversale Orte – Civitavecchia e mettendoci 100 milioni di euro. Sono invece 330 quelli investiti sulla ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, di proprietà della Regione.

Stiamo però ancora aspettando, dopo ben oltre due anni, che il governo con il Cipe stanzi le risorse per le infrastrutture legate allo scalo. Abbiamo poi individuato il percorso del corridoio tirrenico, in sintonia con i Comuni di Tarquinia e Montalto di Castro: nel Lazio i cantieri partiranno a maggio-giugno”.

La visione di sviluppo, oltre all’aeroporto, punta su altri settori fondamentali e legati alle peculiarità del territorio. “Attraverso il Psr e i Gal la Regione ha investito risorse consistenti nell’agricoltura e nel turismo, dove le potenzialità sono enormi. Stiamo lavorando anche sulla realizzazione del porto turistico sul fiume Fiora, per il quale ci siamo già impegnati nella messa in sicurezza.

Stiamo puntando in maniera decisa sulla green economy, come dimostrano le leggi sul piano casa e sulla bioedilizia, e l’impegno a portare la produzione di energie rinnovabili a 2500 megawatt nel 2020: più di una centrale nucleare di ampia potenza. E qui a Montalto di Castro troviamo anche un esempio a livello nazionale, con la più grande centrale fotovoltaica. Questo è il nostro modo di concepire lo sviluppo”.

Tutte iniziative che stridono fortemente con quanto sta facendo la destra. “Di fronte a questo – ha proseguito Parroncini - qual è la loro idea per far crescere il territorio? Abbiamo già la centrale a carbone a Civitavecchia e quella a policombustibile proprio a Montalto, due servitù pesanti.

E invece stanno anche cercando di aprire un centro di identificazione ed espulsione a Tarquinia, in un sito che già di per sé somiglia a un carcere e non può quindi essere funzionale allo scopo né al rispetto della dignità delle persone, per di più a pochi metri dall’acropoli etrusca, patrimonio dell’Unesco. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, vuole delocalizzare la discarica di Malagrotta ad Allumiere, a pochi chilometri da qui e al confine con la provincia di Viterbo”.

E infine si arriva all’ultimo tassello, la centrale nucleare a Montalto di Castro. Con conseguenze negative non solo per l’ambiente, ma anche per l’impatto sociale, il turismo, l’agricoltura. “Mentre altrove il lavoro è più difficile, poiché si deve allestire un sito – ha concluso Parroncini – qui lo scheletro già c’è: basta aprire il cancello. Ma è un’idea pericolosa: non ce lo devono raccontare cosa succederà, perché ci siamo già passati.

La Francia vende la propria tecnologia, a noi non resterà che la manodopera, che diventerà disoccupazione di ritorno come accaduto negli anni ‘80.

Quella del governo, che non si pone nemmeno il problema della carta dei siti, facendoli scegliere ai privati, è una provocazione alla quale dobbiamo rispondere con indignazione, perché ne risentiranno anche l’agricoltura e il turismo. Senza dimenticare le tensioni sociali a Civitavecchia che rischiano di ripresentarsi. Polverini sul tema prima ha preso tempo, poi ha detto sì al nucleare ma non nel Lazio, dimenticando che al governo ci sono loro e che questa scelta la vogliono imporre.

Con Emma Bonino possiamo invece contare su grande chiarezza: no al nucleare, ovunque, e sì alle energie rinnovabili. E’ questa la nostra idea diversa”.

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