:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa


L'angolo dello psicologo
L’importanza di saper ascoltare...
di Angelo Russo
Viterbo - 24 febbraio 2010 - ore 2,10

Angelo Russo
- Guidavo e ascoltavo la radio distrattamente. Alzando un po’ il volume, alla voce di Eros Ramazzotti, riflettevo su quanto la melodia fosse proprio bella. E che belle parole:

“Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu provaci almeno un po’
non ti giudicherò…”

Ramazzotti è proprio bravo. Sa unire, come pochi, bellissima musica a parole che vanno dritte al cuore. Forse è questa l’alchimia del suo grande successo.

Parlami di te, tratto dall’ultimo album Ali e Radici, mi ha offerto lo spunto per affrontare un tema di grande attualità: l’importanza di saper ascoltare.

Piero è uno studente universitario, venti anni e una gran voglia di confidare a qualcuno ciò che, per lui, sta diventando un vero problema. "Sai Marcello - dice Piero all’amico - credo di essere imbranato con le ragazze.

All’inizio sembra che vada tutto bene, le invito a uscire e loro accettano, ma dopo il primo incontro arrivano le prime difficoltà: quando propongo di rivederci ottengo inesorabilmente un netto rifiuto, sembra quasi che io…"

Marcello (interrompendo bruscamente) Non devi preoccuparti, anche a me succedeva. Pensa che da bambino ero così timido che non riuscivo neanche a guardare le persone negli occhi, poi mi è successa una cosa strana: sono stato gravemente ammalato è ho trascorso tre mesi all’ospedale. Tu dirai ma cosa c’entra?!

Eppure ti assicuro che dopo quel periodo di paura, di solitudine, ma di forzata riflessione sono riuscito, anche se lentamente, ad affrontare meglio gli altri.

E ho avuto più successo con le ragazze. Mara, Francesca, Simona e Giovanna sono le ultime ragazze che ho avuto. A proposito di Giovanna (sorridendo) aveva ragione Francesco De Gregari con quella vecchia canzone (canticchiando)… Giovanna è stata proprio la migliore, ma è un ricordo che vale dieci lire… e non c’è niente da capire…

Piero guarda l’amico con aria rassegnata. Il suo problema è passando in secondo, terzo, quarto ordine, soffocato dall’atteggiamento logorroico di Marcello che ha preso lo spunto per mettersi al “centro” e parlare delle sue cose. Per Piero, suo malgrado, la comunicazione è chiusa. Chissà quando troverà il coraggio di riparlare con qualcuno dei suoi problemi.

Marta è una insegnante di scuola media, 34 anni e innamorata del proprio lavoro. Sono molto preoccupata, confida alla collega, forse perché siamo a fine anno, non riesco a dare nulla ai ragazzi, me ne rendo conto, ma sono fisicamente stanca e più nervosa del solito. Non so bene cosa mi stia succedendo.

La collega (con aria di chi la sa lunga, disinvolta). Non preoccuparti, capita a tutti, passerà.

Marta, che non può non preoccuparsi solo perché è la collega a suggerirlo, non si sente affatto capita. Anzi, la risposta svaluta il suo problema ed evidenzia la scarsa capacità di affrontarlo in maniera adeguata. La comunicazione, in questi casi, si interrompe, o al massimo continua senza che il soggetto richiedente l’ascolto ottenga qualche beneficio.

Questi due esempi rinviano alla scarsa capacità di ascolto ed evidenziano la tendenza a svalutare le richieste degli altri o peggio ancora negarle o giudicarle.

Sembra che, soprattutto nella frenesia della società attuale, alla voglia di essere ascoltati corrisponda, troppo spesso, la necessità di parlare e non ascoltare. L’ascolto di cui stiamo parlando non è semplicemente porre l’orecchio e sentire attraverso l’apparato auricolare.

Saper ascoltare richiede qualcosa in più: oltre a un atteggiamento di attenzione che si manifesta con gli occhi e con il corpo, occorre un maggiore impegno. Il massimo sarebbe attivare un ascolto empatico, calarsi nella situazione dell’interlocutore, indossare i suoi panni in uno slancio altruistico.

Molte volte il segreto di persone di successo è proprio questa capacità. Chi è efficiente nell’ascolto non è raro che si senta dire: “Finalmente qualcuno che mi capisce!

E’ utile sapere che

Per entrare in sintonia con le esperienze degli altri e capirne i sentimenti, vi sono alcune frasi che possono essere usate:

Tu senti…
A te sembra che…
Dalla tua posizione…
Quello che percepisco dalle tue parole…
Tu sei (identificare il sentimento, per es.: triste, arrabbiato, ecc)
Potrebbe darsi che…
Ho l’impressione che tu…

Angelo Russo

Copyright 2010 TusciaWeb - Chi siamo

Condividi