Riceviamo e pubblichiamo - Prima regola: rispedire al mittente le prediche improprie.
Da più parti del mondo cattolico, ed era previsione scontata, si levano malumori sulla candidatura per il centrosinistra di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio.
Tra i molti poi che non si esprimono con chiarezza e si fingono titubanti c'è sicuramente chi lo fa per ostentare libertà di giudizio ma che alla fine si lascerà condizionare da questo mormorio anche nel segreto dell'urna.
Come ci sarà sicuramente chi poi, sì, la voterà pure ma considerandolo quasi una colpa preferisce che non si sappia in giro. Allora credo che non guasti un po' di coraggio.
Io sono uno di quelli che ha levato malumori ma che la voterà e cercherà di farla votare. Ho grandissimo rispetto di tutti coloro che per libera e travagliata scelta personale opteranno per un comportamento diverso dal mio, grandissimo rispetto per quel disagio che in parte ho provato e provo anch'io.
Sarebbe bello, forse anche giusto, ricevere lo stesso trattamento e lo stesso rispetto anche da chi farà appunto una scelta diversa.
Invece spesso si sentono tuonare i giudizi implacabili di chi non capisce, non capisce proprio come si possa votare quella lì, non capisce come le gerarchie stesse, semmai dal pulpito, non elevino alti e sacrosanti lai contro uno scandalo del genere?
A costoro qualche malintenzionato potrebbe imputare l'insensibilità morale di non mostrare, dopo essersi essi stessi impegnati in un arduo processo critico sulla questione, il minimo rispetto per lo stesso travaglio altrui.
Ma ciò non è vero, questa è colpa che non hanno. Essi, per i quali se fosse vero l'aforisma cartesiano dubium sapientiae initium la sapienza sarebbe ancora un tenero infante, hanno scorto la verità subito compiuta e nitida dinnanzi agli occhi e quindi non possono certo apprezzare chi sudi ancora a trovare una decisione.
Il fatto è, diciamolo a chiare lettere, che molti di questi, qualsiasi fosse stato il candidato dell'opposizione avrebbero comunque votato l'altro schieramento. E da loro, stando così le cose, prediche non le dobbiamo subire.
Perché come ci dicono di non capire il nostro atteggiamento, così voglio rispondere di tutto cuore che io non capisco il loro.
Non capisco chi vota il peggior presidente degli ultimi centocinquant'anni. Ecco non ci capiamo. Loro non capiscono il nostro lavorio morale ed intellettuale noi non capiamo i loro ragionamenti a posteriori.
Discorso completamente diverso per coloro che vorrebbero votare centrosinistra ma si sentono di non poter votare la Bonino. Con loro dobbiamo dialogare e riconoscere, e ammirare anche, il coraggio di una scelta libera e dignitosa, anche se non condivisibile. Sono quelli che seppure a malincuore non ci voteranno, ma ai quali non passerà in mente neanche per un attimo l'opzione di votare la Polverini.
David Lodesani
circolo Pd Ischia di Castro
