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Elezioni provinciali - La sinistra bacchetta Fioroni & C. e presenta il suo candidato Raffaele Saladino
"Il Pd punta a perdere"
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 25 febbraio 2010 - ore 18,30

Il candidato della sinistra Saladino
Mario Ricci e Umberto Cinalli
- “Il problema non è l'aeroporto, ma è politico. Qualcuno nel Pd ha in mente l'autosufficienza. Non gli interessa governare la Provincia, ma attaccare un altro pezzo del suo partito”.

Poche parole per spiegare come si è arrivati alla rottura tra Democratici da una parte e Sel, Italia del Valori, Comunisti e Rc dall'altra. Mario Ricci (segretario Rifondazione) non ci gira troppo intorno, oggi in conferenza stampa, per annunciare la fine di una trattativa e l'inizio di un percorso, con un candidato proprio alla presidenza della Provincia: Raffaele Saladino.

Tradotto: Fioroni e Parroncini pensano solo a fare cappotto a Sposetti. E le due liste alle provinciali, un loro candidato presidente, servono a questo. Poco importa la battaglia della Provincia. Conta vincere la guerra interna.

Con questi presupposti, stamani il tavolo del centrosinistra si è definitivamente rotto. “Ci hanno prospettato un progetto già fatto, con la filosofia o bevi o affoghi”. Sinistra e Libertà, Italia dei Valori, Rifondazione e Pdci hanno deciso. Meglio soli. “Candidando Raffaele Saladino – spiega Giuseppe Anelli (Idv) – una figura d'alto profilo”. Professore all'università della Tuscia, facoltà di Scienze Matematiche, dipartimento di Agrobiologia ed Agrochimica, dopo un periodo di studi in Canada è arrivato a Viterbo, mentre alla politica si è avvicinato con l'Italia dei Valori.

“Il nostro programma – spiega – sarà una vera novità per il territorio”.

Umberto Cinalli (Sel) ripercorre gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla rottura. “Nell'incontro con il Pd di questa mattina – spiega – c'è stato chiaramente detto che sul presidente e sulla doppia lista, non c'erano spazi di mediazione. Presentarne due, risponde a un progetto preciso, impedire ad altri d'eleggere consiglieri. Dopo due mesi in cui ci siamo incontrati.

Non sono i nodi legati al programma il vero punto”. E Mario Ricci (Prc) rincara la dose. “O bevi o affoghi – spiega – non mi sembra il modo migliore per affrontare una campagna elettorale difficile.

La politica dell'autosufficienza ha già portato a sconfitte e loro continuano a volersi fare del male. In questa storia, di positivo c'è che la sinistra riprende un percorso comune”.

I Democratici sostengono che sono punti del programma come l'aeroporto a rendere impossibile l'alleanza. “Ma di che parliamo – si chiedono Ricci e Cinalli – abbiamo sempre detto che a oggi non c'è un progetto e non c'è un centesimo sull'infrastruttura. Al momento opportuno presentateci una proposta e se ne discute”.

Ma le cose sono andate diversamente. “Ora vogliamo dire ai viterbesi – osserva Anelli – che esiste un progetto alternativo di sviluppo e progresso, basato su una persona con competenze specifiche”.

Tre le liste a sostegno di Saladino, federazione della Sinistra, Italia dei Valori, Sinistra e Libertà. E al Pd, Ricci manda a dire: “La loro scelta non li porta da nessuna parte. Ci ripensino. Abbiamo un progetto e vogliamo vincere”. Se si dovesse andare al ballottaggio, si vedrà.

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