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Elezioni provinciali - La direzione del Pd si spacca sulla candidatura del sindaco di Montalto
Riesplode il caso Carai
di Lupo Solitario
Viterbo - 26 febbraio 2010 - ore 3,30

Salvatore Carai
Cliccami per ascoltare Carai che apostrafa la Finocchiaro
- Kramer contro Kramer. No, Sposetti contro Sposetti.

Non è uno scioglilingua né un gioco di parole, ma quando un partito si vuole far male lo vuol fare fino in fondo. E ieri sera c'è stato il passaggio del Pd all'ultimo stadio di tafazismo. Quello di non ritorno.

Tafazi, lo ricordate, era quel personaggio televisivo che amava colpire con una bottiglia le proprie parti più delicate. Il Pd evidentemente ama questa pratica.

E allora si prepara il gran finale. Con la direzione del Pd che ieri si è riunita per chiudere le famose due liste una di partito e una “civica” e non c'è riuscita.

E sì perché sembra che Sposetti, visto che non trova avversari interni degni di lui, si sia contrapposto a sé stesso.

Ha infatti deciso di candidare nella lista del Pd al posto di Lina Novelli, nel Collegio Canino-Montalto, Salvatore Carai.

Alcune domande. Ma la Novelli non stava con Sposetti? Ma la Novelli non era l'unica consigliera donna eletta nella scorsa consiliatura provinciale? La Novelli non è quella consigliera e sindaco che tutti stimano per correttezza e, diciamolo, eleganza con cui si muove nell'agone politico? Verrebbe da rispondere con una serie di sì. E allora è semplice. In un partito normale e serio che si fa? Facile, la si ricandida.

Appunto in un partito serio. Non nel Pd. Al posto della Novelli, Sposetti vuole il sindaco di Montalto. Sì proprio quello che diede alla capogruppo al senato del Pd, Finocchiaro, della “talebana del c...”.

Ora nessuno vuole impiccare a vita un uomo a una frase, diciamo così, infelice. Ma anche i bambini capiscono che l'espressione non si ispirò al rispetto di quella straordinaria donna che è la Finocchiaro. E che forse in un partito come il Pd bisognerebbe stare attenti ad essere, sì va detto, politicamente corretti rispetto all'altra metà del cielo.

E invece no, si vuole proprio mettere Carai al posto di una donna.

Ma questa volta le cose in direzione non sono filate lisce. I parronciniani vista la decisione, sembra siano usciti in massa dalla riunione. E la direzione ha rinviato la decisione su Carai a questa mattina. E dovrà essere il candidato presidente Grattarola a risolvere non solo il caso Carai ma anche i dubbi sul collegio della Teverina dove l'alternativa a Luzi è Federica Viola e quello di Blera con in lizza Italo Carones e Domenico Manglaviti.

A rendere ancora più complicata la decisione c'è il fatto che in molti non vogliono Carai nella lista “civica”. Sembra che Manglaviti abbia detto che se c'è Carai lui non si candida nella lista “civica”. Ma questa volta le ragioni sarebbero basate sul consenso elettorale del sindaco di Montalto.

Ultima questione. Al di là dell'elegante espressione usata da Carai nei confronti della Finocchiaro, si tratta di capire se lo statuto del Pd vale qualcosa. Ma non s'era detto, proprio nello statuto, che le donne nelle liste dovevano tendere al 50 per cento. E allora come fa il segretario del Pd e la sua direzione ad approvare una lista in cui le donne sono solo quattro.

E la quinta viene silurata da Sposetti. Ma le donne nel Pd esistono? Hanno il coraggio di dire la loro?

Ah, chiaramente l'invito sin da ora è a non votare una lista con dentro Carai.


Per comodità dei lettori riportiamo la parte dello statuto del Pd che riguarda le donne:

Il Partito Democratico si impegna a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne. Assicura, a tutti i livelli, la presenza paritaria di donne e di uomini nei suoi organismi dirigenti ed esecutivi, pena la loro invalidazione da parte degli organismi di garanzia. Favorisce la parità fra i generi nelle candidature per le assemblee elettive e persegue l’obiettivo del raggiungimento della parità fra uomini e donne anche per le cariche monocratiche istituzionali e interne. Il Partito Democratico assicura le risorse finanziarie al fine di promuovere la partecipazione attiva delle donne alla politica.


Questa la lista del Pd fino a ieri sera:
Tolmino Piazzai
Bengasi Battisti
Antonio Rizzello
Maurizio Palozzi
Tommaso Bruziches
Mario Fanelli
Sandro Angelelli
Ornella Angeletti
Carlo Postiglioni
Armando Palmini
Francesco Serra
Linda Natalini
Antonio Castagnaro
Daniela Bizzari
Cinzia Boni
Gemini Ciancolini
Stefano Ciccioli
Luciano Pazzetta
Gaetano Buccella
Angelo Cappelli
Mario Trape
Mirko Luzi
Italo Carones
nel collegio di Montalto si dovrà decidere tra Salvatore Carai e Lina Novelli questa mattina

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